La coop L’Avvenire rivede l’utile. Un segnale positivo per l’edilizia

L’azienda nata dal Consorzio Etruria ha fatturato 30 milioni nel 2016

Un cantiere edile

Un cantiere edile

Montelupo, 22 maggio 2017 - La cooperativa L’Avvenire 1921, la società con cui è stata portata avanti l’esperienza del Consorzio Etruria, ha approvato il bilancio del 2016, il quinto dalla nascita, che prevede un piccolo utile, risultato importante per un’azienda nata nel turbine della crisi economica. CL’A (questa la sigla aziendale) ha chiuso il 2016 con un valore della produzione di 30 milioni di euro, e un risultato prima delle imposte di 51.000 euro. Il giro d’affari complessivo delle società controllate si attesta a 41 milioni di euro. L’esposizione finanziaria nei confronti degli istituti bancari si è ridotta di 670 mila euro, attestandosi a 2,6 milioni. Nel corso del 2016 l’attività si è concentrata su iniziative di carattere residenziale e commerciale con la realizzazione dei centri commerciali Parco Levante a Livorno e Centro Maremà a Grosseto.Oltre al proseguimento delle relazioni con i committenti storici come Unicoop Firenze, Unicoop Tirreno, UnipolSai ed InvestiRe SGR, la cooperativa ha acquisito commesse con importanti operatori di stampo internazionale, quali Decathlon e Lidl.

L’anno scorso CL’A ha lavorato contemporaneamente su 28 commesse: 10 di questi interventi, iniziati negli anni precedenti, sono stati portati a termine nel corso dell’anno, mentre 11 sono stati avviati nel corso del 2016 e saranno terminati nel 2017 e nel 2018. Fin dalla sua nascita, CL’A si è distinta per la realizzazione di strutture sportive, ad esempio a Prato, Arezzo e Milano. Ora la nuova sfida è rappresentata dalla partecipazione al project financing per la ristrutturazione e l’ampliamento dello stadio Castellani di Empoli. «Il bilancio 2016 – spiega Rossana Mori, presidente del consiglio di sorveglianza – è la rappresentazione di un percorso verso il consolidamento della cooperativa che dimostra ancora alcune criticità, ma anche il potenziale che è in grado di esprimere. Sono stati anni faticosi: nascere nel 2012 come azienda in un contesto cooperativo che a causa della crisi ha perduto un numero significativo di grandi operatori e posti di lavoro ha significato sfidare la sorte e l’atteggiamento estremamente negativo nei confronti del settore. Adesso puntiamo alle alleanze strategiche e all’internazionalizzazione».