Dottore in pensione, addio cure. "Per i nostri figli sono necessarie"

L’appello alla Asl per riaprire la riabilitazione psicomotoria

Paola Galgani, segretario generale della Cgil di Firenze

Paola Galgani, segretario generale della Cgil di Firenze

Castelfiorentino, 30 novembre 2017 - Era un servizio molto importante per tutti i bambini del territorio della Valdelsa che hanno problemi psicomotori. Da luglio scorso, però, la psicomotricista in servizio all’ospedale «Santa Verdiana» di Castelfiorentino non c’è più. E’ andata in pensione e non è stata ancora sostituita.

Ciò significa che dalla scorsa estate tutti i piccoli pazienti dei comuni di Castelfiorentino, Certaldo, Gambassi Terme e Montaione – si parla di 50/60 bambini – non hanno più avuto la possibilità di effettuare le loro sedute settimanali. Le strutture ospedaliere più vicine che mantengono ancora questa figura professionale sono a Empoli o a Fucecchio, ma per chi abita a Montaione o a Gambassi non è affatto facile (logisticamente ed economicamente) affrontare per almeno due volte alla settimana trasferte del genere. Tra le mamme costrette a subire questo disagio c’è anche Paola Galgani di Certaldo, segretario generale della Cgil di Firenze, che raccogliendo il grido d’allarme di molte madri ha deciso di sollevare il problema.

«Mia figlia Irene – spiega Galgani – è stata seguita dalla psicomotricista con continuità dai suoi primi mesi di vita fino ai sette anni. Ora che ne ha undici questa figura professionale rivestiva per lei ancora un ruolo importante, perché a livello scolastico collaborava con le insegnanti fornendo loro indicazioni sugli stimoli fisico-sensoriali da metter in atto, attraverso il gioco o altre attività, per la promozione del suo benessere. L’Asl – continua il segretario provinciale – è stata più volte sollecitata. Abbiamo chiesto a gran voce che venisse ripristinata quanto prima questa figura professionale in Valdelsa. A me sembra che tante volte manchi la volontà di fare le cose, perché il pensionamento della professionista non è stato un evento improvviso. La dirigenza sapeva che si sarebbe creato questo ‘buco’, pertanto perché non si è provveduto già in estate a trovare un’operatrice pronta a sostituire quella in uscita?».

Per Paola Galgani non c’è altro tempo da perdere. «I nostri figli hanno diritto a questo servizio pubblico, che non può essere interrotto così. La psicomotricista è una persona con la quale i bambini entrano in empatia; un’operatrice indispensabile nel contesto riabilitativo di piccoli che hanno problemi psicomotori, ma anche una figura professionale importantissima per noi genitori, che spesso abbiamo bisogno di essere rassicurati. E’ ora che la Asl dia una risposta».