Ignobili vandali senza vergogna, Collegiata e fontana oltraggiate / VIDEO

Vernice nera sui monumenti della nostra storia: caccia agli autori

Scritte vandaliche in piazza dei Leoni e sulla Collegiata (Foto Gianni Nucci)

Scritte vandaliche in piazza dei Leoni e sulla Collegiata (Foto Gianni Nucci)

Empoli, 28 luglio 2017 - Lasciata l’auto, si sarebbe incamminato in piazza Farinata degli Uberti e, bomboletta alla mano, si è dato da fare. Ha imbrattato la facciata della Collegiata di Sant’Andrea, poi si è dedicato a uno dei leoni della fontana opera di Luigi Pampaloni, senza trascurare la facciata di uno dei palazzi proprietà di privati, sotto i portici. «Piazza dei Leoni è (freccia) Desperados» o ancora «Desperados la mia vita» e, infine, il simbolo assai noto nell’ambiente del tifo organizzato azzurro, le lettere ‘D’ ed ‘E’ separate da una stella. Così un vandalo seriale – che, se preso, se la caverà con una semplice denuncia ed eventuale risarcimento danni – ha pensato di ‘aggredire’ la piazza principale di Empoli. La piazza dei Leoni.

Il cuore della città ieri mattina si è svegliato così. Deturpato come pochi giorni fa, il 19 luglio, era accaduto alla lapide del monumento ai deportati alla ex Vetreria Taddei, violata da una svastica. In entrambi i casi è stata usata una bomboletta spray nera. Un dettaglio che spinge a pensare che dietro si nasconda la stessa mano.

La mano di qualcuno che, a quanto pare, ama muoversi da solo, seminando degrado. «Meglio 100 desperados che 1000 fiorentini» è stato scritto, stessa vernice stessa grafia, sulla facciata della struttura che ospita mensa comunale e direzione didattica, in via Caverni. Non è chiaro quando, se prima o dopo la tappa empolese, scattata dopo mezzanotte. Gli agenti del commissariato, fin dalle prime ore di ieri, si sono attivati. In tutto il centro storico, e la piazza non fa eccezione, c’è la videosorveglianza urbana: senza sosta, la polizia avrebbe visionato i filmati a caccia di dettagli utili a incastrare il responsabile. Un writer pronto a sfidare non solo le istituzioni, ma anche i valori di una città intera, decisa a dire no ad atti del genere.

«Tre pugnalate, tre segni di un’ondata di inciviltà, violenza e maleducazione che fanno male», ha sottolineato il sindaco Brenda Barnini. Ha preso la parola all’inaugurazione della mostra «Emergence» di Bill Viola. «La risposta più forte che possiamo dare – ha commentato – è abbracciare i nostri tesori culturali, segno tangibile dell’umanità più bella. ‘Ci sono le telecamere, si becca il responsabile, è fatta’ ha commentato qualcuno. Non basta, bisogna farsi delle domande. Chi videosorveglia la nostra coscienza? L’autore di questo gesto voleva farci pensare che arte e speranza potessero uscire sconfitte da tutto questo. Non ce l’ha fatta e non ce la farà».

S.P.