Il professor Catone torna in cattedra. Il docente riassegnato a Montaione

Il sindaco Pomponi aveva scritto al ministro Stefania Giannini

Scuola, un'immagine di repertorio

Scuola, un'immagine di repertorio

Montaione (Firenze), 26 settembre 2016 - Lo strano effetto dell’algoritmo ministeriale aveva colpito anche l’istituto comprensivo Gonnelli di Gambassi e Montaione: gli studenti, a malincuore avevano salutato il professor Marco Catone, che dopo 10 anni di insegnamento nell’Empolese Valdelsa era stato trasferito a Prato per vedersi sostituire da colleghi con punteggi molto più bassi in graduatoria. Insomma, un classico pasticcio all’italiana: con la riforma della scuola le assegnazioni dei docenti sono state affidate ad un sistema informatico che ha causato errori grossolani mandando in tilt gli istituti. Anche se il funzionamento del nuovo sistema (con un’alta percentuale di assegnazioni di cattedra sbagliate) era stato corretto in corso d’opera, riottenere il posto sarebbe stato impossibile. Stavolta, invece, il lieto fine c’è.

Sarà stato merito dell’accorato appello del sindaco Paolo Pomponi, che in una lunga lettera aveva chiesto addirittura l’intervento del ministro Giannini. Comunque, col primo suono della campanella è arrivata la notizia della riassegnazione di Catone alla scuola di Montaione. Si riaccende, così, l’entusiasmo della comunità scolastica che aveva mal digerito l’arrivederci del professore di arte. E si riaccendono anche le speranze di veder portato a termine il progetto per la creazione di strumenti di lettura di opere d’arte dei musei fiorentini per non vedenti, sul quale l’istituto contava molto e al quale il docente stava lavorando con i suoi ragazzi.

«Oltre alla contentezza – dichiara il 47enne che aveva fatto ricorso al giudice del lavoro – adesso, a maggior ragione sento la grande responsabilità di realizzare questo progetto. Sono soddisfatto anche se la causa non é ancora vinta. In attesa che il giudice si esprima, infatti, ho ottenuto l’assegnazione provvisoria per un anno, un’opzione a cui possono accedere tutti quelli che chiedono un riavvicinamento a casa. In quest’anno travagliato ci sono state quasi 50mila richieste a livello nazionale. Caso ha voluto che l’abbiano richiesta in contemporanea anche le due docenti che d’ufficio erano state nominate al mio posto. Per cui la cattedra si è liberata e io sono tornato. Ma il prossimo anno se la causa non sarà terminata dovrò fare nuovamente richiesta». «Le istituzioni – fa sapere, sui social, l’amministrazione montaionese – ascoltandoci, hanno dimostrato che l’insegnamento e la crescita valgono più delle formule burocratiche. E’ una grande soddisfazione per tutti coloro, docenti e studenti, che con determinazione hanno sostenuto il professore nella giusta battaglia intrapresa per veder riconosciuti i suoi diritti. Orgogliosi di avere una scuola d’eccellenza che riesce ancora a fare la differenza». Bentornato, professor Catone.