Case antisismiche, sconti in arrivo. «Dobbiamo proteggere il territorio»

Vinci, il sindaco Torchia annuncia sgravi per le ristrutturazioni ad hoc

Giuseppe Torchia. Foto Gianni Nucci/Fotocronache Germogli

Giuseppe Torchia. Foto Gianni Nucci/Fotocronache Germogli

Vinci, 23 ottobre 2016 - Sconti in arrivo per chi, dovendo ristrutturare casa, la renderà pure a norma antisismica. E’ la forma di incentivo decisa dall’amministrazione comunale di Vinci, guidata dal sindaco Giuseppe Torchia, per ‘convincere’ i cittadini a scommettere sulla sicurezza. La novità è stata approvata all’unanimità nel corso dell’ultimo consiglio comunale.

Sindaco Torchia, di cosa si tratta esattamente?

«Abbiamo scelto di ridurre del 30 per cento l’incidenza del costo di costruzione per gli interventi di ristrutturazione che comportino contemporaneamente l’adeguamento antisismico dell’edificio».

Al cittadino propone un risparmio sul costo di costruzione?

«Sì, sull’onere concessorio che è tenuto a pagare insieme agli oneri di urbanizzazione, al momento del ritiro del permesso a costruire». 

E’ convinto che basti per incentivare nuovi investimenti privati?

«Credo che questa azione unita agli incentivi ‘anti-sismici’ che il Governo sta adottando con la legge di Bilancio, possa essere una forte molla per avviare un processo di messa in sicurezza del patrimonio edilizio di Vinci».

Ma il territorio è tra quelli a rischio?

«E’ classificato in zona a pericolosità bassa, può essere soggetto a scuotimenti modesti. Tuttavia rientra fra quelli con un margine di rischio: gli interventi edilizi sono soggetti al rispetto delle norme tecniche per costruzioni in zone sismiche».

Tutto chiaro. Inevitabilmente certe valutazioni sono figlie pure del disastro accaduto nel centro Italia a fine agosto...

«Quell’evento ha ulteriormente evidenziato l’inadeguatezza del patrimonio edilizio del nostro paese. In Italia, dove l’80 per cento del territorio è a rischio simico, il 60 per cento delle costruzioni è antecedente alla prima legge antisimica del 1974».

Un bel guaio...

«E’ un problema enorme. Per fronteggiarlo è necessario un grande impegno economico, sia pubblico che privato. Le vittime sono causate non dalla scossa sismica, ma dal crollo degli edifici: va tenuto a mente». 

Dunque, servono muri a prova di scossa, giusto?

«Abbiamo assolutamente bisogno di una valutazione seria della condizione del nostro patrimonio edilizio. Il vero problema è che gli interventi di messa a norma antisismica spesso sono molto onerosi. Dal punto di vista tecnico ed economico».

Qual è la soluzione?

«Quella che le dicevo: l’incentivazione fiscale. A partire dalla scelta fatta dal governo attraverso il Sismabonus».