Carabinieri, parla il comandante. "Guerra a furti e truffe"

I propositi del capitano dei carabinieri Giorgio Guerrini

Il capitano Giorgio Guerrini

Il capitano Giorgio Guerrini

Empoli, 22 dicembre 2017 - «TUTTI, forze dell’ordine e cittadini, contribuiamo a fare sicurezza che sia lotta allo spaccio o ai furti. Perciò, nel 2018 sarà importante rafforzare ulteriormente il dialogo ben avviato quest’anno». E’ una riflessione, a metà tra bilancio e auspicio, quella del capitano Giorgio Guerrini, comandante della Compagnia carabinieri di Empoli.

E’ al suo terzo Natale a Empoli. In questi anni è cambiato il territorio, dal suo punto di vista?

«Non parlerei di cambiamento del tessuto criminale, bensì, per certi aspetti, di una differente geografia cittadina dei reati».

Si spieghi meglio?

«Nel 2016, a Empoli, il Parco Mariambini era luogo di spaccio. Interventi e controlli hanno costretto i pusher a sgomberare il campo e i brutti giri hanno preso piede in viale Buozzi. Stessa tipologia di reato, luogo diverso».

La zona della stazione è quella dove avete concentrato l’attenzione, compiendo arresti e denunce...

«Si tratta di un luogo di ritrovo e passaggio, dunque più a rischio. Le dinamiche del parco della Rimembranza ne erano la dimostrazione. Al momento, la situazione appare migliorata».

Quali sono le problematiche maggiori nell’Empolese?

«Spaccio, reati contro il patrimonio e truffe agli anziani. A far incrementare i nostri interventi ci sono le conseguenze di dinamiche sociali complicate, in ambito domestico e non».

I cittadini si rivolgono a voi più frequentemente?

«Tra le buone eredità dell’anno a fine, c’è un’accresciuta collaborazione tra cittadino e forze dell’ordine. Merito anche di un uso sano delle nuove tecnologie».

Vedi gruppi WhatsApp e controllo di vicinato?

«Guardare oltre la propria porta può essere la chiave per dare il la a una segnalazione determinante. A Vitolini, abbiamo arrestato due ladri».

A proposito. Uno studente mi ha affidato una domanda per lei: «I criminali vengono arrestati ma tornano fuori. Questa è democrazia?». Che risponde?

«Noi applichiamo la legge. Democrazia è far sì che l’autore di un crimine sia punito. Il nostro compito è contrastare i reati e portare il responsabile davanti al giudice cui spetta decidere».

Siamo ai saluti e agli auguri. La priorità per l’anno che verrà?

«Contrastare i reati contro il patrimonio. Furti e truffe che vanno ad attaccare le fasce deboli e ledono la sensibilità umana».