Una bolletta diventa odissea: «Avvisi da 3 anni ma ho pagato»

La denuncia di una signora di Castelfiorentino

Anna Maria Niccolini con la bolletta pagata regolarmente. Foto Gianni Nucci/Germogli

Anna Maria Niccolini con la bolletta pagata regolarmente. Foto Gianni Nucci/Germogli

Castelfiorentino, 6 maggio 2017 - Sui già tartassati conti correnti dei contribuenti ci sono da considerare anche le eventualità. Che non sono, in questo caso, belle sorprese. Un inconveniente che dura tre anni che rasenta l’accezione di persecuzione. E’ così che si sente la signora Anna Maria Niccolini, residente a Castelfiorentino. «Sono perseguitata da un pagamento che peraltro ho effettuato tre anni fa». In 71 anni, mai un debito: «Perché io prima pago tutto poi penso alla spesa» la signora ci spiega la sua odissea.

«E’ iniziato tutto a ottobre del 2014 per una bolletta di 62,99 euro che io ho pagato alla ricevitoria vicino casa. Il gestore mi ha restituito la bolletta e la ricevuta. Dopo un mese è arrivato il primo sollecito da parte del gestore di luce e gas». Se ha pagato la signora non avrebbe dovuto ricevere proprio nulla. «Ho telefonato al servizio clienti e mi hanno spiegato che il sistema non riconosceva il pagamento». E qui inizia la corrispondenza: 19 fax e 4 raccomandate inviate al gestore da parte della signora non sono bastati a convincere gli addetti ai lavori. Eppure l’oggetto degli incartamenti inviati era sempre lo stesso: la ricevuta di pagamento della bolletta.

«Allora sono andata alla società dei consumatori di Empoli e abbiamo mandato una diffida all’azienda per scongiurare il peggio. Perché in tutto questo tempo sono arrivate molte diffide e nell’ultima, che mi è stata notificata proprio venerdì scorso, minacciano di staccarmi l’utenza. Mi sento presa in giro e chiedo aiuto perché non so come uscire da questa situazione, mi trovo sola a combattere contro questa ingiustizia. Per dare ulteriore conferma ho anche inviato l’estratto conto dalla banca del mese del pagamento della bolletta in questione con l’addebito dell’importo della stessa. Ora non so più cosa fare, vorrei solo porre fine a questa persecuzione». E l’araldo del timore, ahinoi, si incarna nel postino. Non c’entra nulla ma per la signora è lui il campanello d’allarme: «Appena lo vedo mi sale l’angoscia perché so che è in arrivo un’ altra brutta notizia». La stessa da tre anni a questa parte.