Scrive sui social dagli arresti domiciliari. E torna subito in carcere

L’uomo uscito da Sollicciano quattro giorni fa. E’ accusato di tentato omicidio nei confronti della sua ex compagna

Nel 2021 in Italia sono avvenuti 114 femminicidi

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Empoli, 4 dicembre 2016 - Appena tornato a casa dal carcere, non ha resistito al richiamo dei social: si è connesso, è andato sul suo profilo e ne ha cambiata l’immagine. «Un giorno inventeranno la scatola nera per le liti di coppia. E allora milioni di maschi saranno scagionati»: un foto-messaggio, seguito da commenti, condivisioni e ‘like’, che per M.C., 44 anni di Montespertoli, accusato di tentato omicidio aggravato nei confronti di Lea Taccini, sua ex compagna, ha significato il ritorno in cella.

Nel carcere, a lui noto, di Sollicciano. Lì fu condotto il 10 luglio scorso, giorno della tremenda aggressione a colpi di machete avvenuta nella casa della donna a Fornacette di Montespertoli. Dal carcere fiorentino era uscito appena quattro giorni fa su disposizione del giudice per le indagini preliminari, Mario Profeta. Il gip fiorentino aveva disposto i domiciliari, accogliendo di fatto la richiesta dell’avvocato difensore dell’uomo, Sabrina Del Fio.

Poi venerdì pomeriggio, il colpo di scena: i carabinieri della Compagnia di Scandicci hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dalla procura della Repubblica di Firenze per violazione del divieto di comunicare con l’esterno. Un provvedimento scattato dopo la presentazione dell’istanza di aggravamento della misura cautelare da parte dell’avvocato Guglielmo Mossuto, difensore della Taccini. Una richiesta corredata dalle immagini che testimoniano le ‘comunicazioni’ con l’esterno: M.C., oltre a cambiare la foto profilo, ha chiesto l’iscrizione al gruppo curato dallo stesso avvocato Mossuto.

«Ha violato le disposizioni del gip il giorno stesso in cui è uscito dal carcere, recandosi nell’abitazione dei genitori dove avrebbe dovuto scontare i domiciliari – commenta l’avvocato – Un fatto emblematico. La mia assistita ha accolto con soddisfazione e sollievo la decisione del giudice: sapendo quell’uomo fuori dal carcere, non si sentiva al sicuro». Meno soddisfatto – ed è comprensibile – l’avvocato Del Fio. «Dal profilo facebook del mio assistito – commenta – risulta cambiata l’immagine di profilo. Se l’azione fosse stata fatta da lui, avrebbe compiuto una enorme leggerezza, purtroppo in violazione alle prescrizioni. Devo tuttavia aggiungere che questo fatto è sicuramente scaturito dal clima di forte tensione e intimidazione creatosi sullo stesso social network anche nei giorni antecedenti la sua scarcerazione: clima ovviamente non innescato dal mio cliente». Prossima tappa della vicenda, l’udienza preliminare del processo, fissata per lunedì 12 dicembre.