Risveglio di sangue, uomo accoltellato. E' gravissimo / FOTO

Avane, l'aggressore è stato arrestato

Accoltellamento ad Avane (Foto Gianni Nucci/Fotocronache Germogli)

Accoltellamento ad Avane (Foto Gianni Nucci/Fotocronache Germogli)

Empoli, 14 gennaio 2017 - Risveglio di sangue ad Avane. Un uomo è stato accoltellato dal coinquilino con un coltello da cucina: cinque fendenti, di cui uno molto vicino al cuore. L'aggressione è avvenuta stamani intorno alle 9 in una casa, gestita da un'associazione che collabora con il Cim (Centro di igiene mentale) di Empoli, dove vivono tre persone con problemi psichiatrici.

Il ferito è stato trasportato al pronto soccorso di Empoli in codice rosso e in un secondo momento trasferito nel reparto di cardiochirurgia a Careggi. E' in prognosi riservata, in condizioni gravissime.

Secondo una prima ricostruzione dell'accaduto l'aggressore si è scagliato su uno dei due coinquilini mentre stava dormendo ferendolo con cinque coltellate. L'uomo ha poi tentato di ferire anche l'altro coinquilino, che è riuscito a mettersi al sicuro chiudendosi in camera. E lui stesso avrebbe infine chiamato il 112 raccontando cos'era successo. 

Sul posto sono quindi intervenuti i carabinieri della compagnia di Empoli con il capitano Giorgio Guerrini che hanno arrestato l'aggressore che ora si trova nel carcere di Sollicciano, nell'apposita sezione per persone con disturbi psichici. Il ferito è stato soccorso dall'automedica del 118 di Empoli e dalla la Pubblica assistenza di Limite sull'Arno. 

L'Asl ha precisato che l'abitazione non si tratta di una struttura psichiatrica ma di una civile abitazione. 

I tre inquilini, tutti seguiti dai servizi sociali, abitano in quella casa dal 1999 grazie a un progetto di cohousing. «Finora non erano mai accaduti fatti di questo genere - si legge nella nota della Asl - e l'evento, al momento, non ha motivazioni chiare. Il dipartimento di salute mentale dichiara di essere dispiaciuto per i fatti accaduti che saranno accertati dagli organismi competenti evidenziando però il fatto che all'interno di un qualsiasi nucleo abitativo, anche non a carattere riabilitativo, possono comunque verificarsi fatti imprevisti e anche negativi». «Le tre persone - prosegue la nota - sono ben integrate nel territorio e hanno sviluppato in questi anni buone relazioni sociali con il contesto ambientale».