di GIGI PAOLI

Empoli, 19 marzo 2014 - Erano accusati di aver compiuto nel 2012 quattro attentati incendiari, "perpetrati con finalità di terrorismo", nei confronti di aziende di Firenze e Siena impiegate nella lavorazione o trasformazione di latticini o carni animali. L’ultimo, avvenuto la notte di Capodanno del 2013, devastò il "Centro latticini Srl" di Montelupo Fiorentino: otto furgoni innaffiati di benzina e dati alle fiamme. E anche in quel caso la firma fu lasciata ben chiara sul luogo dell’attentato: Alf, l’Animal liberation Front i cui simpatizzanti escludono l’uso di prodotti animali e loro derivati fino a colpire le aziende che ne fanno uso. Ma l’attacco di Montelupo fece scattare la reazione delle forze dell’ordine che, temendo una preoccupante escalation, fece scattare le manette ai polsi dei militanti fiorentini dell’Alf: Filippo Serlupi D’Ongran, 23enne di Firenze, e Lorenzo Oggioni, 29 anni, di Scandicci. Il terzo, il 41enne Luca Bonvicini, venne catturato a Parigi due mesi dopo.

Ieri,  martedì 18 marzo, tutti e tre si sono presentati davanti al giudice per l’udienza preliminare Francesco Bagnai e i loro avvocati Rosso, Fenyes e Pepi hanno scelto il processo con il rito abbreviato, al termine del quale i tre aderenti all’Alf sono stati condannati a due anni e quattro mesi di reclusione. Il giudice ha fatto cadere l’aggravante della finalità di terrorismo e ha derubricato l’originaria imputazione di incendio nel più lieve danneggiamento seguito da incendio, in entrambi i casi discordandosi fortemente dall’impostazione accusatoria sostenuta dal pubblico ministero Sandro Cutrignelli.

Quattro gli episodi contestati agli esponenti dell’Alf: detto dell’ultimo, quello di Montelupo, gli altri avvennero tra il 7-8 ottobre a Monteriggioni (Siena) alla centralina elettrica e all’impianto d’aerazione di ‘Salcis di Morbidi A. & C. sas’, che produce insaccati e salumi; tra il 27 e 28 dello stesso mese furono dati alle fiamme un camion e i locali della ‘Fani Giuliano & C. snc’ di Troghi (Rignano sull’Arno) che lavora sottoprodotti di macelleria; il 25 novembre venne colpito il mattatoio comunale di S.Giovanni Valdarno (Arezzo) con scritte del tipo "assassini" e "carne è morte".