Irene Puccioni

Empoli, 8 novembre 2013 - «RESTA in casa a giocare che fuori c’è il sole». Chissà quante volte i genitori di Youssef avranno dovuto rivolgere questa raccomandazione al loro bambino e chissà quali parole avranno dovuto trovare per spiegargli che la luce della stella che permette la vita sul nostro pianeta per lui rappresenta un pericolo mortale. Youssef è un ragazzo di 15 anni, vive a Venaria Reale, in provincia di Torino e fin dalla nascita è affetto da una malattia rara, lo «xeroderma pigmentoso». I soggetti colpiti da questa patologia non possono esporsi alla luce, perché diecimila volte più sensibili ai raggi ultravioletti rispetto ai loro coetanei. I raggi sulla loro pelle creano pericolose lesioni che si trasformano in tumori. Chi soffre di questa malattia nelle ore diurne è costretto a vivere barricato in casa.

 

Da oggi, però, un nuovo mondo si apre a Youssef e ad altri ragazzi come lui, che saranno in grado di vedere ed essere visti in pieno giorno, uscire in cortile con i compagni di classe durante la ricreazione, partecipare alle gite e fare sport. Il tutto grazie a una tuta speciale, progettata e realizzata dall’azienda «Grado Zero Espace Srl» con sede a Montelupo Fiorentino e ‘cervello’ a Empoli, una società di consulenza per lo sviluppo di nuovi materiali da oltre 14 anni sul mercato. L’indumento è stato realizzato per la Onlus «Gli Amici di Giovanni» e poi consegnato al giovane venariese.

 

GIACCA, pantaloni, copricapo, guanti e canotta in tessuto «membranato», un equipaggiamento molto simile a quello utilizzato in ambito aerospaziale, ma molto più leggero che consente a Youssef di muoversi agevolmente e soprattutto, alla sua pelle, di respirare anche in estate. «Il segreto — spiega la dottoressa Giada Dammacco, responsabile del progetto e capo ufficio sviluppo prodotto di Grado Zero Espace — sta in una serie di aggiornamenti che abbiamo introdotto sulla base di una precedente esperienza fatta nel 2003 per l’Agenzia Spaziale Europea. Anzitutto — dice la progettista — abbiamo realizzato una canotta, in tessuto cento per cento anallergico, dotata di un sistema di raffreddamento a liquido integrato collegato ad una batteria e una pompa che se fatto funzionare a pieno regime, cioè in estate, ha un’autonomia di un’intera giornata.
La tuta — continua Dammacco — ha un design innovativo che permette il passaggio dell’aria per creare un adeguato microclima interno senza in alcun modo comprometterne la schermatura totale anti raggi ultravioletti».


L’INDUMENTO ha superato tutti i test ottenendo livelli di efficienza abbondamente oltre lo standard richiesto. «Tutti i materiali impiegati — sottolinea la dottoressa — sono stati appositamente realizzati per questo scopo e personalizzati sulle esigenze specifiche per cercare di raggiungere il massimo livello di sicurezza sia in inverno che in estate. In pratica la tuta è una versione leggera e a uso civile delle tute da astronauta».


NONOSTANTE questo risultato, la Grado Zero Espace Srl ci tiene a precisare che l’indumento non è un presidio medico ma soltanto un evoluto equipaggiamento che ha lo scopo di migliorare il più possibile la qualità della vita di persone affette da questa rarissima e molto grave malattia genetica che nel 90 per cento dei casi non permette assolutamente di uscire alla luce del sole.