Empoli 26 luglio 2013 - Senza le sue amorevoli cure non ce l’avrebbero fatta, sarebbero morti. A lei però è bastato annusarli per capire cosa fare. Li ha accolti alla sua mammella e ha cominciato a nutrirli, come ogni mamma farebbe con i propri cuccioli. Niente di straordinario se non fosse che la generosa protagonista, di nome Zoe, è un cane bassotto di sette anni e i piccoli che sta accudendo sono due gattini appena nati, trovati abbandonati in una scatola di scarpe.


Una storia commovente e davvero inusuale che sta accadendo nella periferia di Montelupo, sotto gli occhi stupefatti della padroncina del cane, Ilaria Varvaro, 26 anni, studentessa in Veterinaria all’Università di Pisa. "I gattini li ha trovati il mio fidanzato davanti alla carrozzeria di Ponte a Elsa dove lavora.

Li ha notati nel primo pomeriggio al rientro dalla pausa pranzo - racconta Ilaria - Erano stati abbandonati da poco, dentro una scatola, sotto il sole cocente. Mi ha chiamata subito perché conoscendo il mio amore per gli animali sapeva che me ne sarei presa cura. Erano davvero malconci e denutriti. Avevano bisogno di una mamma e ho pensato che la mia Zoe poteva adottarli dato che soffre di gravidanza isterica".
 

E così è stato. La bassotta se li è messi accanto, ha cominciato ad allattarli, a pulirli, a coccolarli e a proteggerli. "Non permette a nussuno di avvicinarsi - continua Ilaria - Guarda con sospetto anche gli altri tre cani che ho, tutti bassotti. Da quando sono arrivati i micetti, Zoe è restia anche ad uscire per la consueta passeggiata.

Scende in giardino giusto il tempo per fare i suoi bisogni e poi correre di nuovo da quelli che considera i suoi cuccioli". I gattini hanno già un nome? Chiediamo alla padroncina. "Non vorrei essere io a darglielo perché - spiega - dopo lo svezzamento vorrei che trovassero una casa. Ho già troppi animali e non posso permettermene altri.

A questo proposito lancio un appello: chi volesse prendersene cura può contattarmi all’indirizzo mail [email protected]".

L’aspirante veterinaria, infatti, non solo ama gli animali ma ogni volta che ne trova uno in difficoltà non resiste alla tentazione di raccoglierlo e prestargli tutte le cure del caso.
"Una volta - racconta - mentre stavo andando a prendere il treno per recarmi a Pisa a dare un esame all’Università mi sono imbattuta in un pulcino di piccione, forse era caduto dal nido.

Avevo ancora qualche minuto prima dell’arrivo del treno così ho cercato una scatola per mettercelo dentro e l’ho portato con me. Sulla strada verso la facoltà mi sono fermata a comprare del cibo adatto al piccolo e una volta rifocillato l’ho tenuto con me, per tutto il tempo dell’esame scritto.

Quindi l’ho portato a casa e l’ho allevato. Fino a quando un giorno ha spiccato il volo e se n’è andato".
L’ultimo salvataggio dell’amica degli animali risale ad una ventina di giorni fa: una tartaruga che ha raccolto in mezzo alla strada, ferita alle zampe posteriori. "La sto curando e sta già molto meglio". Il sogno di Ilaria? Naturalmente aprire un centro di recupero per animali. 

Irene Puccioni