Empoli, 11 aprile 2013 - Si è concluso con tre condanne il processo a citazione diretta davanti al Tribunale penale di Empoli nei confronti di dirigenti della squadra ciclistica Ambra Cavallini Vangi, nato dalle dichiarazioni di Eugenio Bani, il giovane ciclista che nel 2009 era risultato positivo alla gonadotropina corionica ai campionati italiani juniores di Imola e dopo la positività aveva riferito di improprie pratiche mediche fatte indistintamente a tutti gli atleti del team.

"Questa è un’ulteriore prova della completa innocenza di Eugenio Bani che si è costituito parte civile nel procedimento e che, finalmente, può vedere emergere quella verità che ha sempre sostenuto con forza e coraggio", hanno commentato il padre di Eugenio, Fabrizio Bani, e Ivano Fanini, patron dell’Amore e Vita che ha sostenuto il giovane ciclista nella sua battaglia e che ad agosto gli farà fare uno stage tra i professionisti. Bani adesso tesserato per il team dilettantistico Etruria Team-Vibert Italia- Amore&Vita.

Due dirigenti sono stati condannati ad un anno e sei mesi di reclusione con la sospensione della pena e pagamento 10.000 euro di multa oltre alle spese processuali. Erano accusati di avere in concorso tra loro e con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, procurato, somministrato o comunque favorito l’utilizzo di farmaci o di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive idonee a modificare le condizioni psicofisiche dell’organismo, al fine di alterare le prestazioni degli atleti (ed in particolare quelle di Bani). Erano accusati anche di esercizio abusivo della professione medica. Un terzo dirigente condannato a due mesi con sospensione della pena, per esercizio abusivo della professione medica e infermieristica, per la somministrazione di medicinali farmacologicamente attivi ad atleti del team.