Empoli, 17 settembre 2012 - Un georgiano in stato di ebbrezza ha portato via da casa un tredicenne, uno dei tre figli piccoli di un uomo di Fucecchio che dava lavoro a sua moglie come baby sitter. Il georgiano, operaio, 38 anni, residente anche lui a Fucecchio, ieri sera e' stato arrestato dai carabinieri per violenza privata. La vicenda e' iniziata nel pomeriggio: prima ha litigato con la moglie, quindi e' andato a casa della famiglia presso cui la donna lavorava fino ad una settimana fa come baby sitter. La famiglia e' formata da un padre separato e tre figli. Alla porta ha aperto il ragazzino, 13 anni, in quel momento solo in casa, e il georgiano e' entrato di forza nell'abitazione cercando suo padre che pero' era fuori con gli altri bambini. Allora ha preso il ragazzino, il maggiore dei tre figli, costringendolo a seguirlo in giro per il paese in cerca del babbo trascinandolo per il collo e per un braccio. Ad un tratto ha chiamato anche al cellulare l'uomo, ignaro di quello che stava accadendo, facendolo parlare col figlio impaurito e sotto choc il quale piangeva e chiedeva 'Aiuto!'.

Ubriaco e in stato di agitazione, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, il georgiano ha detto al padre di andare a Cerreto Guidi per un incontro con sua moglie. Nel frattempo, con la conversazione telefonica ancora in corso, il fucecchiese ha incrociato il georgiano e il figlio in piazza Montanelli, proprio mentre una pattuglia dell'Arma, che ha la sede della sua stazione proprio in piazza, stava rientrando. Il georgiano e' stato bloccato dal padre del bambino, che ha chiesto aiuto ai carabinieri spiegandogli la situazione. Cosi' il georgiano e' stato fermato subito e il tredicenne ha potuto riabbracciare il padre. Secondo quanto emerso, il ragazzino, benche' sotto choc, ha riportato solo lievi contusioni e non e' ricorso alle cure mediche. Accertamenti sono in corso da parte dei militari per stabilire che cosa abbia scatenato l'ira del georgiano. Ora l'operaio georgiano si trova nel carcere di Sollicciano, in attesa dell'udienza di convalida dal gip. Tra le ipotesi al vaglio degli investigatori, quella secondo cui l'immigrato abbia agito spinto dalla gelosia o per motivi economici.