Empoli, 25 maggio 2011 - Sequestro conservativo di beni per un valore di mezzo milione di euro per i quattro ragazzi che il lunedì di Pasqua hanno aggredito due carabinieri nei pressi di un rave party a Sorano. Un punto importante, messo a segno dai legali del carabiniere scelto Domenico Marino, 35 anni, che assieme all’appuntato Antonio Santarelli, 42, quella mattina era di pattuglia sulla Provinciale 22. Una strada di provincia trasformata nello scenario di un’agghiacciante esplosione di violenza. Sono le 10,30 quando la pattuglia ferma un’auto per un normale controllo. Dentro ci sono quattro ragazzi. Di ritorno da una discoteca fiorentina, avevano deciso di concludere il weekend vicino Sovana, dove avevano intenzione di partecipare a un rave party. L’unico maggiorenne del gruppo, Matteo Gorelli, residente a Cerreto Guidi, Firenze, è alla guida. Per lui la prova dell’etilometro indica 0,86.

Mentre i militari preparano i documenti per il sequestro dell’auto, vengono aggrediti e massacrati a bastonate. Poi i quattro scappano, lasciando i due carabinieri in fin di vita sull’asfalto. Sarà poi un’altra pattuglia a fermarli, al termine di un inseguimento, e ad arrestarli. Col maggiorenne ci sono due diciassettenni (uno residente a Vinci, l’altro a Capraia e Limite) e una ragazza di sedici anni (residente a Signa). Ieri i Ris di Roma hanno iniziato gli esami sui bastoni e sulla torcia trovati sulla scena del crimine, accertamenti tecnici non ripetibili richiesti dagli inquirenti, in cerca di tracce di Dna che confermino lo svolgimento dei fatti così come finora ricostruiti.

Nel frattempo proseguono le indagini coordinate dal sostituto procuratore Giuseppe Coniglio, che procede per le accuse di tentato omicidio, concorso in rapina e resistenza, assieme alla Procura minorile di Firenze. Sul fronte civile, l’avvocato Paolo Bastianini (dello studio grossetano Antichi, Bastianini, Leporatti e associati), che rappresenta Marino, ha ottenuto dal giudice civile Paolo Cesare Ottati questo primo provvedimento immediato sui beni mobili e immobili e sui crediti degli indagati, e per i tre minorenni delle loro famiglie.

"L’atto — spiega il legale — è teso a garantire alla vittima il mantenimento delle capacità di solvenza da parte dei quattro giovani". La garanzia cioè che, qualora fossero riconosciuti colpevoli, siano in grado di risarcire le vittime per i danni inflitti. "Fatti di questa gravità — commenta ancora il legale — meritano non solo la pena da parte dello Stato, ma anche il risarcimento della vittima in sede civile. In questo caso specifico, con l’accoglimento da parte del giudice dell’estensione alle famiglie della richiesta di sequestro, si afferma un principio generale di responsabilità del genitore, che ha l’obbligo di vigilare sulle azioni del figlio minore delle quali può eventualmente essere chiamato a rispondere direttamente. Abbiamo ritenuto, e come noi evidentemente anche il giudice, che l’offesa recata in questo caso meriti la reintegrazione e il risarcimento anche sotto il profilo patrimoniale".

Marino sta affrontando adesso un difficile percorso di cura per recuperare l’uso dell’occhio destro. Santarelli, invece, è ancora in coma al Policlinico di Siena. La solidarietà ai due militari passa anche su Facebook, dov’è nato il gruppo "Stiamo vicini ai carabinieri Domenico Marino e Antonio Santarelli", che ieri pomeriggio contava 333 adesioni.