Empoli, 7 gennaio 2011 - A lui, un georgiano di 28 anni, evidentemente lo sconto che avrebbe potuto ottenere acquistando in saldo quel paio di pantaloni, non bastava. No, quei jeans dovevano essere suoi senza metter mano al portafoglio. Ci ha provato: ha tolto la placchetta antitaccheggio e poi si è avviato all’uscita senza fermarsi alla cassa. Ma gli è andata male ed ora è a meditare sull’accaduto in una cella in attesa del processo per un’accusa pesantuccia: rapina impropria e per non farsi mancare nulla anche quella di ingresso illegale nel territorio dello Stato.

 

Insomma un giorno davvero no per N.G., queste le iniziali dell’identità riportata sulla patente di guida unico documento in suo possesso. Il giovanotto è capitato all’Oviesse, il grande magazzino interno al Centro commerciale di via Sanzio. Adocchiato un paio di jeans (valore una trentina di euro) se l’è nascosto sotto i vestiti dopo aver rimosso la palcca antitaccheggio. Ma il direttore lo ha visto e gli si è avvicinato. Dapprima N.G. ha tentato di ‘commuoverlo’ restituendo il maltolto, poi è passato alle minacce ed infine alle vie di fatto con una violenta spinta per liberarsi del suo interlocutore che voleva trattenerlo. Ma il georgiano non è andato troppo lontano.

 

Mentre stava guadagnando l’uscita, con il direttore del grande magazzino alle calcagna, è stato incrociato da un ispettore di polizia, fuori servizio, che intuito quanto stava accadendo ha placcato l’N.G. A quel punto non è rimasto altro che attendere una volante della polizia e consegnarlo agli agenti che lo hanno dichiarato in arresto. L’accusa, come abbiamo detto, è di rapina impropria (per la spinta data al direttore dell’Oviesse) ma dovrà rispondere anche di ingresso clandestino in Italia.