Montelupo, 21 ottobre 2010 - Si chiama Grado Zero Espace, ma si legge come un’azienda in grado di mettere concretamente in comunicazione, a richiesta, l’innovazione tecnologica con le imprese. Se il problema più grosso quando si parla di ricerca applicata è quello di società molto piccole (la maggioranza della nostra economia) che non la possono certo fare da sole e che per molti motivi stentano a trovarla sul mercato, disporre di una realtà che riesce, come quella guidata da Filippo Pagliai (sede a Montelupo in via Nove), a fornire tecnologia a prezzi contenuti è un’opportunità interessante. "Siamo partiti — spiega Pagliai — operando nell’abbigliamento avendo ben presente la cultura del prodotto. Poi abbiamo cambiato passo puntando sulla tecnologia, che secondo noi deve essere coniugata con l’artigianalità e il saper fare", due tra le carte più importanti per l’economia dell’Empolese Valdelsa.

La società è nata nel ’98, appunto per operare nella moda, settore lasciato nel 2002 per la tecnologia, settore di cui Pagliai, laureato in scienze politiche, è appassionato. "Nacque un legame con l’Agenzia spaziale europea (Esa), che aveva visto la copertina del settimanale Usa “Time” con il servizio che riportava anche il nostro materiale per gli stent cardiaci, il cosiddetto palloncino, con la memoria di forma, poi usato anche come tessuto. Per quanto lo si possa sgualcire, basta un colpo di phon per fargli riprendere la forma originaria".

 Pagliai ci mostra una camicia il cui originale si trova al Museo della scienza e della tecnica di Chicago. «Abbiamo lavorato con l’Esa per un programma di trasferimento tecnologico dalle ricerche spaziali all’attività di tutti i giorni. In questa veste abbiamo sfornato soluzioni per imprese come Zeiss e Airbus. Poi, nel 2004 abbiamo puntato su un’operatività più ‘casalinga’ e l’anno dopo sono arrivati come soci Matteo Piccini, l’amministrativo, e Giada Dammacco, che si occupa di design industriale.Abbiamo iniziato ad avere rapporti con il territorio proponendo innovazione a basso costo, fungendo da intermediari tra università e aziende".

Sono bastati 500 euro per arrivare a produrre magliette per ciclisti dotate di una membrana a memoria di forma che si apre e si chiude come i pori della pelle, garantendo un comfort di alto livello. "I nostri sono interventi mirati, specifici, che non presuppongono di dover rivoluzionare l’azienda. Abbiamo un rapporto con la Cna per abbattere diffidenze su costi e tempi e rivolgerci a una vasta platea di possibili clienti. Le nostre proposte sono per produzioni uniche che fanno diventare competitivi, a un livello in cui i proverbiali cinesi non sono ancora invasivi".

Grado Zero Espace, 1 milione di euro di fatturato in servizi, 12 dipendenti più 8 collaboratori a rotazione in base ai progetti richiesti, opera fornendo soluzioni tecnologiche per abbigliamento (ovviamente non lo stile), l’arredamento, l’orologeria, l’auto, la nautica e gli accessori. "Abbiamo un laboratorio chimico e meccanico, un servizio di design industriale e uno di ingegneria per fornire alle aziende il ‘come fare’ di determinati prodotti".