Empoli, 13 ottobre 2010 - Traversie ad alta tecnologia. Internet è davvero una comodità senza limiti, ma attenzione: nel rincorrere servizi rapidi e magari gratuiti ci si può imbattere in situazioni spiacevoli, come l’arrivo di bollette salate a casa con poca possibilità di controbattere perché non si è stati attenti ad una minuscola postilla.Empoli proprio oggi fornisce la prova provata che l’alta tecnologia può facilitare la vita: all’Agenzia dello Sviluppo in via delle Fiascaie, “Cis Intelligent System” presenta alle 9,30 una piattaforma network «intelligente» con cui si possono gestire, a portata di telefonino, comandi elettronici di casa, ufficio, poi posta elettronica, siti web. Il tutto a costi contenuti.

Empoli dall’altra parte dimostra che la tecnologia riserva anche situazioni dalle quali poi è difficile districarsi. Ad esempio, l’associazione Europea Consumatori Indipendenti (Aeci), che ha il proprio quartier generale in riva d’Arno, ha preso in carico una ventina di casi di utenti web (semplici cittadini ma anche titolari di imprese) che pensavano di aver scaricato programmi gratuiti (di quelli comuni: ad esempio di grafica) dal sito «easydownload» che fa capo ad una società tedesca, la Euro Content Ltd. Invece questi programmi «erano gratuiti solo in apparenza», spiegano il presidente di “Aeci” Fabrizio Spinelli ed il suo braccio destro, Leonardo Nannipieri.

«Dopo una decina di giorni — proseguono i responsabili di Aeci (l’associazione ha rilasciato anche una nota ufficiale) — chi ha scaricato questi programmi credendo di farlo gratis riceve una mail con una richiesta di pagamento di 96 euro e la comunicazione dei riferimenti bancari di un’azienda tedesca, la Euro Content Ltd, dove effettuare il pagamento». Quando l’utente scarica il programma, deve compilare quello che, spiega “Aeci”, «sembra un innocuo form». Che in realtà diventa un accordo per fruire per un anno dei servizi «easydonwload».

Della cosa, si è appreso, non si sta occupando solo Aeci: Aduc ed altre associazioni di consumatori affermano che si tratterebbe di una pratica commerciale scorretta, ed hanno inoltrato una denuncia all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Dicono anche che ci si dovrebbe rivolgere all’autorità giudiziaria. Aeci da parte sua consiglia di «non pagare». Ed invita le autorità di controllo (Telecomunicazioni ed Antitrust) a «intervenire e bloccare» le richieste di pagamento. Ma la Euro Content Ltd non solo ribadisce di essere nel giusto: ha avviato il recupero delle somme che le sarebbero dovute ed ha anche fatto sapere che potrebbe intraprendere le vie legali. Si rischia insomma di andare dentro ad un rebus giuridico appllicato alle nuove tecnologie.

E le traversie hi-tech non finiscono qui. Nell’Empolese c’è anche una famiglia che si è ritrovata nella pertinenza della propria casa un bel ripetitore per telefonia mobile — a suo tempo proposto ed accettato di buon grado — e ora non sa come fare per levarselo di torno. «La società Nettare — spiega questa famiglia — ci aveva proposto di ospitare il ripetitore in cambio dei servizi Internet gratuiti. Ci sembrava un’ottima soluzione ed abbiamo accettato, volentieri. Però poi, a distanza di tempo, Internet non funziona, la società è cambiata, abbiamo il ripetitore e non sappiamo più come fare». Una strada per uscire da questo stato la stanno cercando sempre con Aeci, che ha preso in carico questo caso.

A Cerreto Guidi, Nettare si era occupata dei servizi di connettività per i cittadini e le imprese. La parte più consistente della gestione della banda larga per Nettare era tuttavia nella vicina provincia di Pisa. In questi mesi sono emersi fra gli utenti tanti problemi di funzionamento dell’Adsl. Dopo di che, come ha confermato anche la famiglia destinataria del ripetitore, è subentrato un nuovo operatore. Ancora da ultimo, si è parlato, nella provincia di Pisa, di guasti, connessioni difficili, segnale ad intermittenza. Situazione complicata, aggravata — spiega questa volta il gestore — da gravi episodi di sabotaggi agli impianti di trasmissione, che certo non avrebbero facilitato la soluzione dei problemi. In sintesi: nulla di palesemente illegale nelle traversie hi-tech, molto invece da prendere con le dovute molle.