Turismo, bar e ristoranti: c’è la luce. Moda e alimentare ancora nel tunnel

Cantini (Confesercenti): "Ora agevolazioni per chi riempie fondi sfitti"

Un negozio (foto Nucci/Germogli)

Un negozio (foto Nucci/Germogli)

Empoli (Firenze), 5 settembre 2015 - BENE il turismo, così così le aziende del commercio tradizionale. I dati di Confesercenti, basati sulle previsioni al 30 settembre, fanno intravedere una piccola luce in fondo al tunnel, ma parlare di ampia ripresa sarebbe prematuro. Servono interventi mirati, sostiene il responsabile di zona dell’associazione di categoria Lapo Cantini, ma il terreno su cui lavorare sembra un po’ più solido rispetto ai mesi scorsi. Bene il turismo, dunque, ma anche le aziende del food and beverage. La gente continua a spendere più per il cibo che per i vestiti e questo crea una situazione di disagio per i cosiddetti commercianti tradizionali.

Ma vediamo i dati. Per quanto riguarda le previsioni al 30 settembre a livello provinciale, i bar presentano una crescita del 2,5 per cento, con dati che arrivano fino al 4,4 se consideriamo le attività che sorgono nei centri storici. Segno più anche per quanto riguarda i ristoranti e gli alloggi, che presentano incrementi nei fatturati rispettivamente del 3,35 e del 2,2 per cento, con una crescita sostanziale che arriva fino al 4,5 nelle aree rurali. Diverso è il discorso nel comparto del commercio tradizionale a sede fissa sia sul territorio della provincia di Firenze che nel Circondario: il settore degli alimentari, nell’Empolese Valdelsa, perde l’1,3 per cento, quello del non alimentare arriva invece al -3,6 per cento.

Male soprattutto la moda, ma anche qui si parla di luce in fondo al tunnel quando i dati mostrano che il valore tendenziale al 30 settembre scende dal -6 al -4 per cento. Sono invece nettamente in crescita e quindi in linea coi valori provinciali i dati dei bar, dei ristoranti e degli alloggi, che arrivano fino a un 4 per cento di incremento e che portano il dato totale delle previsioni sui fatturati al 30 settembre a un +2,5 per cento. «I dati – spiega Lapo Cantini - dicono c’è un traino del settore ricettivo che compensa il calo nel commercio tradizionale. Il segno positivo è dovuto alla crescita del turismo, più in Valdelsa che nel territorio empolese. Molto bene anche il comparto del food».

Ci sono però delle priorità da rispettare. «Sul turismo bisogna aumentare la qualità e puntare sui lunghi pernottamenti. C’è poi il capitolo tasse: si annunciano piani di riduzione, ma che non ci sia la beffa che magari calano a livello nazionale, ma aumentano sul locale. Chiediamo poi un pacchetto di agevolazioni fiscali per chi riempie fondi sfitti e per chi apre nuove attività. La grande distribuzione ormai spadroneggia nelle periferie, noi dobbiamo far sì che la gente si abitui a stare nei centri storici. Gli eventi sono fondamentali, la gente deve continuare a frequentare i luoghi del commercio tradizionale perché è da qui che passa la ripresa».

Tommaso Carmignani