Cedono i ponteggi, ecomostro sempre più pericoloso

Ordinanda del comune per ripristinare le condizioni di sicurezza

L'ecomostro di Ponte a Elsa. Foto Gianni Nucci/Fotocronache Germogli

L'ecomostro di Ponte a Elsa. Foto Gianni Nucci/Fotocronache Germogli

Empoli, 6 febbraio 2016 - Ponteggi pendenti, con ancoraggi inadeguati a garantire la stabilità della struttura e appoggi in legno praticamente inesistenti. Per non parlare della recinzione, «precaria in diverse zone del suo perimetro, che non garantisce l’inaccessibilità dell’area». E’ la cronaca di un vero disastro a metà strada tra degrado e pericolo. Tant’è che il Comune di Empoli, dopo mesi di botta e risposta, sopralluoghi e promesse non mantenute da parte della proprietà della struttura, ha emesso un’ordinanza contingibile e urgente. Nel mirino del sindaco l’ecomostro di Ponte a Elsa, opera incompiuta che non ha bisogno di presentazioni. Si trova ‘sospesa’ tra le vie Gobetti e Caponi nella frazione empolese dove, a partire dal 2000, di anno in anno va deteriorandosi tra la disperazione dei residenti, tanto esasperati da promuovere raccolte firme e proteste.

Polizia municipale e vigili del fuoco hanno effettuato un sopralluogo al cantiere edile incompiuto dal fallimento di M.G. Costruzioni di Caserta, evidenziando le magagne. Da qui l’ordinanza. Anche perché «dal verbale di intervento dei vigili del fuoco del 29 gennaio risulta che la situazione del cantiere è la stessa rilevata nell’intervento del 15 marzo 2015». Un anno e niente è stato fatto, contrariamente a quanto precisato dal curatore fallimentare che il 24 settembre, si legge nell’ordinanza, nel corso di un incontro con il Comune e giudice delegato ai fallimenti del tribunale di S. Maria Capua Vetere, «precisava che erano stati eseguiti tutti gli interventi atti a eliminare situazioni di pericolo». Dichiarazioni ‘corrette’ dopo un sopralluogo a ottobre, con un batti e ribatti Comune-curatore andato avanti via mail fino al ‘silenzio’ di quest’ultimo. Così il Comune che ha scelto la strada dell’ordinanza, richiamando alle sue responsabilità anche Co.Ge.Fi, comproprietaria di parte del complesso.