Torna a suonare la campana anti tempesta

A Pontorme il rintocco della «Santa Caterina» contro il maltempo

IL SEGNO Narciso Rossi indica le campane di Pontorme che protegerebbero  la frazioni dai temporali e che, visti i recenti fatti, sono state di nuove messe in funzione

IL SEGNO Narciso Rossi indica le campane di Pontorme che protegerebbero la frazioni dai temporali e che, visti i recenti fatti, sono state di nuove messe in funzione

Empoli, 18 ottobre 2014 - «L’ANNO 1278 i pontormesi, dopo aver lottato in varie e diverse guerre, pensarono e deliberarono di ergersi un forte presso la casa della comune per collocarvi una campana. Qual campana richiamava i popoli alle deliberazioni e alla difesa sì della patria come delle alluvioni e incendi».

Il passo è tratto da un libro di Fiorenzo Sostegni, uno dei fondatori dell’associazione Borgo Pontormese, scomparso qualche anno fa. Scrisse di una campana, la campana di Santa Caterina, che i pontormesi conoscono fin dal Medioevo. Ha ricominciato a suonare qualche mese fa e il suo scopo, come ben si legge nel libro di Sostegni, non è soltanto quello di scandire le ore o richiamare i fedeli a messa. La campana di Santa Caterina ha infatti un potere particolare, quello cioè di allontanare temporali e tempeste. La leggenda, dicono i pontormesi di adesso, risale all’antichità, ma tutti, nella frazione empolese, credono che la storia sia vera anche oggi. Il compito di suonarla, ora, tocca a Narciso Rossi, uno dei membri dell’associazione Borgo Pontormese.

E’ sostanzialmente a loro che si deve la riscoperta della campana, una delle quattro che caratterizzano il campanile della chiesa di San Michele.

«Quando c’era la torre del Comune – spiega lo stesso Rossi – la campana serviva proprio a questo: ogni famiglia pontormese, a turno, aveva il compito di suonarla. Avvertiva la popolazione dei pericoli e in caso di maltempo serviva ad allontanare tuoni e fulmini. Abbiamo ricominciato a suonarla da qualche mese e fino ad oggi le tempeste più grosse ci hanno sempre evitato». Per capire se la campana miracolosa ha davvero questo potere bisognerebbe interrogare qualche esperto in meteorologia. «Ma noi non lo facciamo – dice Sandro Mannini, altro socio dell’associazione Borgo Pontormese – perché siamo sicuri che sia così».

Qualcuno, a Pontorme, sostiene che dipenda dal suono emesso dalla campana. Probabilmente a causa di un difetto di fabbricazione, o di un errore nella fusione della lega di bronzo, il rumore emesso non è simile a nessun altro. Che sia questo a disturbare i temporali? Forse bisognerebbe interrogare un fisico, forse c’è davvero qualcosa di sensato in tutto questo. Oppure no? La cosa, ai pontormesi, sembra interessare relativamente: quando arriva il temporale e la campana di Santa Caterina inizia a suonare tutti possono dormire sonni tranquilli.