La Cambiano, colosso del credito coop, ha una raccolta di 2,3 miliardi

Gli utili per il 2014, dopo consistenti accantonamenti sui crediti, sono arrivati a quota 4,9 milioni di euro

Paolo Regini e Francesco Bosio (Andrea Corridoti/Germogli)

Paolo Regini e Francesco Bosio (Andrea Corridoti/Germogli)

Empoli, 23 maggio 2015 - Il colosso del credito cooperativo toscano, la Banca di Cambiano, ha presentato i dati che oggi verranno discussi e approvati dall’assemblea dei soci convocata a Castrelfiorentino, la culla, ben 131 anni fa, dell’istituto di credito. Nel 2014 la raccolta complessiva ha raggiunto la cifra di 2,3 miliardi di euro, con una crescita del 4,87% rispetto all’anno precedente, mentre a livello nazionale il dato registrato è invece -1,1%. Gli impieghi economici (a famiglie e imprese) ammontano a 1,9 miliardi di euro, con una crescita del 3,29%, mentre a livello nazionale si scende del -1,4% e a livello regionale del -3,5. L’utile netto d’esercizio si attesta a 4,9 milioni di euro, dopo consistenti accantonamenti prudenziali compiuti a fronte del portafoglio crediti.

La Banca di Cambiano è secondo l’indagine di Mediobanca, la prima banca di credito cooperativo della Toscana per attivo tangibile e la quarta in assoluto in Italia, con la differenza che le prime tre si sono sviluppate attraverso fusioni, mentre la Banca di Cambiano è cresciuta, e si consolida sempre più, esclusivamente con forze proprie e per linee interne. Una crescita armonica e costante: nel 2000 l’istituto aveva 18 sportelli, che a fine anno saranno 39, in controtendenza rispetto al dato regionale che ha visto nell’ultimo quinquennio una riduzione di sportelli: dai 2.557 nel 2009 ai 2.297 nel 2014, con una flessione di oltre il 10%. I nuovi investimenti nel territorio puntano a dare nuovi strumenti e opportunità di crescita all’economia locale, a cui la banca si sente ed è vicina. «Pur in un contesto generale obiettivamente difficile – dice il presidente, Paolo Regini – anche nel corso di quest’anno la banca ha continuato a crescere e a rafforzarsi, dando serenità e fiducia ai clienti, ai soci e ai dipendenti, come è dimostrato in maniera chiara dai numeri, con una redditività che si è confermata estremamente positiva».

«All'interno del settore bancario, appesantito dalla recessione e gravato da esigenze gestionali e prudenziali spesso confliggenti, con impatti pesanti e crisi aziendali che colpiscono anche molte imprese bancarie – prosegue il direttore generale Francesco Bosio – la banca ha continuato a perseguire una politica di sana e prudente gestione, tutelando il risparmio e promuovendo il credito senza perdere di vista i valori fondanti sanciti dallo statuto. Abbiamo ampliato la raccolta e i finanziamenti a famiglie e imprese, con piena consapevolezza del maggior grado di rischio che il contesto economico generale ha comportato e comporta, ma salvaguardando comunque la qualità del credito, in piena continuità con quanto fatto negli ultimi anni e creando prodotti appositi per supportare il mercato immobiliare che nel 2014 si è in parte riattivato. La nostra banca, poi – afferma orgogliosamente Bosio – in un quadro a dir poco delicato, non ha mai interrotto la politica di mutualità che la contraddistingue da sempre, mantenendo i soci al centro della vita aziendale e sostenendo le comunità territoriali di riferimento. Un impegno che abbiamo profuso anche nell’ambito culturale, stanziando importanti contributi, convinti del binomio vincente economia e cultura, dove cultura è qualità della vita delle persone».

«I risultati positivi e la crescita della Cambiano – spiega Regini – poggiano sulla qualità delle persone, oltre che su un modello di banca locale che coniuga l’indipendenza con l’efficienza, il radicamento nel territorio, la cultura e la solidarietà, nella consapevolezza di far parte di un sistema di utilità sociale». La Cambiano ha compiuto anche investimenti tecnologici (gli sportelli automatici) che confermano la filiale come luogo deputato all’incontro e alla relazione con il cliente, senza però dimenticare la modalità online, ben presente.