Integrazione e tolleranza attraverso lo sport, a Empoli arriva il 'CalciaStorie'

Protagonisti del progetto sono Hysaj e Rugani, insieme ai ragazzi del tecnico commerciale 'Enrico Fermi'

Elseid Hysaj (Ansa)

Elseid Hysaj (Ansa)

Empoli, 25 aprile 2015 - È approdato a Empoli il progetto nazionale «Il CalciaStorie», promosso da Lega Serie A e Uisp per diffondere tra i giovani la cultura dell'integrazione e della tolleranza attraverso il calcio. Protagonisti i calciatori dell'Empoli Hysaj e Rugani e i ragazzi dell'Istituto tecnico commerciale «Enrico Fermi», ai quali il difensore albanese ha raccontato la sua storia: «Sono arrivato in Italia a 15 anni. Avevo paura perché non capivo la lingua e quando mi parlavano pensavo mi stessero insultando, poi ho capito che non era così». «La correttezza in campo ti viene trasmessa dalla famiglia e dalla scuola - ha dichiarato Rugani -. Quest'anno ad Empoli non ho assistito ad episodi di razzismo da parte delle tifoserie, però in campo qualche parola scorretta capita di sentirla».

«Vorremmo tutti che storie positive come quelle che abbiamo ascoltato qui ad Empoli venissero raccontate di più. Il calcio è uno splendido esempio di integrazione, ma è importante provare sempre a fare di più, imparando dal passato per migliorare il futuro», ha detto Fabio Santoro, direttore marketing e diritti audiovisivi della Lega, spiegando il significato del progetto «Il CalciaStorie». «Questo progetto ci insegna l'importanza della memoria attraverso il calcio - ha detto Daniela Conti, responsabile nazionale de »Il CalciaStorie« -. Le notizie che arrivano in questi giorni non sono meno gravi, con centinaia di persone che muoiono in mare mentre sono alla ricerca di un futuro migliore. Bisogna saper imparare da ciò che ci succede intorno, senza girarsi dall'altra parte».