Empoli, il sindaco Barnini sprona imprenditori e banche

Intervento al convegno sull'economia agli Agostiniani

Il convegno si è svolto agli Agostiniani

Il convegno si è svolto agli Agostiniani

Empoli, 31 gennaio 2015 - «Se si parla di crisi di un modello, dobbiamo ricordarci che in quel modello ci siamo stati tutti e che quindi tutti quanti devono contribuire a uscirne». Queste le parole finali, ma forse le più significative dell’intervento del sindaco di Empoli, e presidente dell’Unione dei Comuni Empolese Valdelsa, Brenda Barnini al convegno organizzato dal Centro Studi Valdarno Cultura, presieduto dal magistrato Domenico Ammirati, insieme a Confartigianato Firenze e Confartigianato Prato, rappresentate dai rispettivi presidenti Gianna Scatizzi e Andrea Belli che si è svolto stamattina al Cenacolo degli Agostiniani. Hanno partecipato anche Vittorio Bugli, assessore alla presidenza della Regione Toscana, e il sindaco di Prato ed ex parlamentare del Pd, Matteo Biffoni. ‘Crisi del modello toscano e possibili soluzioni’, il titolo dell’incontro che ha visto un’ampia partecipazioni di addetti ai lavori e imprenditori. Su questo tema Barnini ha detto: «Occorre riflettere su cosa effettivamente è successo in questo periodo e come possiamo uscirne. Stiamo attraversando un momento di trasformazione, forse prima ancora che di crisi. Ci vorranno anni per capire cosa effettivamente sia accaduto a livello macroecnomico in questi primi decenni del nuovo millennio. Lo studio di Confartigianato ci può dare elementi di lettura e strumenti migliori per agire come amministratori locali. Alcuni numeri che riguardano la nostra area andrebbero forse suddivisi fra Empolese e Valdelsa, due territori che hanno caratteristiche diverse. Ci tengo a dire a tutte le parti in causa che dalla situazione in cui siamo immersi ne usciamo se ognuno dei pezzi della nostra società è disposto a un’analisi critica delle proprie scelte e da lì, poi, partire per il cambiamento. In questo senso gli enti locali hanno iniziato a dare un forte segnale con un cambiamento delle proprie istituzioni, un segnale che arriva anche dal governo centrale. Questa stessa apertura verso l’innovazione auspico sia presente anche negli istituti di credito e nelle associazioni di categoria».