Disoccupato si reinventa allevatore di alpaca

A Montespertoli un ranch con dieci esemplari: "Ora la pet therapy con i bambini"

Saverio Tiezzi con uno dei suoi alpaca

Saverio Tiezzi con uno dei suoi alpaca

Montespertoli, 29 novembre 2015 - Passeggiano per le vie del centro ricevendo complimenti da grandi e piccini, proprio come vere star. Vanno a fare la spesa, poi si fermano al bar per la sosta caffè, o per concedersi un aperitivo. Hanno sempre lo stesso tavolo riservato; sono clienti affezionati. "Un bombolone alla crema per Caterina: ne va ghiotta". Fino a qui tutto regolare; se non fosse che Caterina invece che su due piedi cammina su quattro zampe, non ha una chioma fluente, lunga e ondulata ma una bel pelo morbido, di lana pregiata. Caterina è il primo esemplare di alpaca addestrato da Saverio Tiezzi, che a Montespertoli da qualche anno ormai gira con i suoi amici pelosi al guinzaglio, diventati mascotte del paese. Non sono cagnolini, ma ugualmente dolci, teneri e viziati. Nel suo ranch di via Mandorli, Tiezzi alleva, addestra e coccola come fossero figli suoi 10 alpaca, una varietà di lama originari del Perù e della Bolivia la cui lana viene utilizzate per fare coperte, tappeti, cappelli e sciarpe.

"Mi occupo di produzione artigianale e vendita diretta di alpaca, lana di alpaca in gomitoli e manufatti di lana che rivendo nei mercatini", racconta Tiezzi seduto al tavolino del bar mentre offre la colazione alla mamma alpaca Caterina e al piccolo Gianni, entrambi golosi di dolci.

"L’attività è nata alla fine del 2011, per caso. Sono un esodato, io. Lavoravo come benzinaio, ma quando il distributore ha chiuso sono rimasto disoccupato e a 60 anni ho deciso di rimettermi in gioco partendo dalla mia azienda agricola dove producevo già olio e vino". La prima idea era quella di allevare asine da latte, ma è andata in fumo dopo l’incontro con un cucciolo di alpaca. "Un vero colpo di fulmine - racconta l’allevatore - Durante uno dei miei giri per gli allevamenti di tutta Italia mi sono imbattuto in un piccolo di appena sei mesi. Ci siamo guardati ed è scoccata la scintilla". Dopo essersi informato, Tiezzi ha comprato due femmine incinte e la famiglia ben presto si è allargata. Ci sono Marta, Tyson, Laura, Angela, Andrea, Viola.

"E sono tutti bellissimi - ribadisce il proprietario con lo sguardo pieno d’amore - Hanno i loro vizi, il proprio carattere, sono curiosi e non aggressivi, ma pur sempre animali selvatici e non si lasciano avvicinare facilmente». Ma una volta addestrati come si deve, succede che gli alpaca li porti al guinzaglio, in campagna, nelle grandi città e negli studi televisivi. «Insieme abbiamo viaggiato tanto. Al piazzale Michelangelo a Firenze facciamo scalpore".

E in tv, ospiti di Magalli, hanno incantato pubblico e conduttore. Gli alpaca sono amorevolmente accuditi nel ranch all’ombra di una pineta. Chi non li perde mai di vista è Pippo, il pony col quale dividono fieno e recinto. La struttura accoglie spesso famiglie con bambini, nonni e nipoti ed è a disposizione come location per feste e cerimonie "alternative". Il sogno però si chiama pet therapy.

"Mi piacerebbe utilizzare i miei alpaca per aiutare i bambini disabili - confessa Tiezzi - Che potrebbero spazzolarli, portali a passeggio. E’ un progetto al quale guardo con ambizione e che vedrebbe il coinvolgimento di associazioni del luogo in grado di potermi assistere nell’attività. Caterina non vede l’ora".