La parola ai cittadini

L'editoriale

Firenze, 11 febbraio 2018 - La voglia di esserci, di parlare, di criticare e di protestare ma anche di fare proposte e di collaborare si è subito manifestata, anzi bisognerebbe dire che in molte situazioni è addirittura esplosa, con la nostra iniziativa del «Cittadino cronista». Accolta con entusiasmo in tutti i territori sta avendo una risposta che va ben oltre le nostre aspettative. Ma non ce ne meravigliamo: la partecipazione, se sollecitata è un valore che i cittadini sentono, soprattutto quando non si parla di temi generici ma di problemi concreti, seri, piccoli e grandi, ma vicini. Come quelli del vissuto quotidiano che disturbano e che possono anche diventare ossessioni quando l’incuria si prolunga per mesi, per anni, quasi che quel rione o quel quartiere fossero dimenticati. Si sa che la sicurezza è uno dei temi più sentiti ma spesso non si fa caso al fatto che l’incuria, il disordine, la maleducazione sono il terreno fertile per chi crede di poter fare quello che vuole.

Il primo obiettivo con il «Cittadino cronista» è centrato: la partecipazione e la collaborazione che emerge quando si dà voce a coloro che non ce l’hanno, un rinnovato senso civico che aspetta solo di essere valorizzato. Il richiamo è forte: è dalla concretezza delle piccole cose che si riesce a ricostruire appunto il senso civico della partecipazione dei cittadini alla gestione della cosa comune. E dietro ai bisogni che emergono c’è un altro valore che si afferma: quello della riscoperta dei luoghi da difendere insieme alla aspirazione di pulizia e di tutela dell’ambiente. Ogni giorno si fanno inoltre nuove scoperte, si collabora ad evidenziare incurie che magari sfuggono all’attenzione non solo di chi è chiamato a gestire i servizi ai cittadini ma anche di chi ha la responsabilità nell’amministrazione comunale.

E’ vero, le questioni irrisolte, trascurate o dimenticate sono molte e, come si dice, bisogna anche «passare dalla cassa», ma le segnalazioni dei cittadini cronisti possono indurre a compilare elenchi di priorità. Si sa che da parte delle amministrazioni, che non dovrebbero essere la controparte ma la parte che sa ascoltare, i cittadini cronisti qualche insofferenza e qualche mal di pancia li provocano, ma è un modo sbagliato di porsi. La par condicio viene applicata anche in questo nostro viaggio. Segnalazioni come critica costruttiva al di là del colore politico della maggioranza che regge il Comune. Anzi il pungolo deve animare una maggiore vicinanza tra Palazzo e cittadini per far vivere meglio le nostre città, i nostri paesi, i nostri borghi. Anche questo è un valore di educazione e di crescita civica. Tutti insieme. La Nazione è in campo: stiamo dimostrando che non è vero che è l’ignavia il sentimento dominante quando si mettono a disposizione gli strumenti per partecipare. Grazie ai nostri cittadini cronisti.