La sicurezza e la manovra dell’autovelox

Il direttore de La Nazione risponde ai lettori

Pier Francesco De Robertis

Pier Francesco De Robertis

Firenze, 29 maggio 2017 - Caro direttore, ho letto su La Nazione che nella manovra del Governo è previsto che i Comuni possano destinare proventi dalle sanzioni per le violazioni del codice della strada per investire sulla sicurezza. Non c’è il rischio di trovarci invasi da autovelox per fare cassa?

Piero Simi, Lucca

Caro Simi, il rischio c’è tutto, ma il provvedimento è comunque condivisibile. Almeno considerando lo stato di salute di molte delle nostre strade, in particolare nel meridione. Il provvedimento previsto dalla manovra va proprio nella direzione che lei sottolinea: province e città metropolitane potranno riutilizzare i soldi delle multe per eccesso di velocità o altre infrazioni al codice della strada per investire nel miglioramento della nostra rete viaria. Parte di questi introiti potranno essere reinvestiti anche per aumentare il presidio delle forze di polizia locale e rinnovare il ‘parco’ della cartellonistica. Investimenti sacrosanti, come sacrosante sono le sanzioni a chi mette a rischio la propria e l’altrui incolumità. Il Codacons ha subito alzato le barricate parlando di rischio di ‘autovelox selvaggio’, contestando che i soldi delle multe serviranno, alla fine, per fare cassa e sanare i buchi di bilancio. Ipotesi tutt’altro che fantascientifica anche se ci auguriamo che, una volta per tutte, il Belpaese possa fare davvero un salto di qualità sulla sicurezza stradale, lavorando e investendo anche e soprattutto sulla prevenzione.