ChiantiBanca, il giorno del giudizio: futuro nelle mani dei soci

Firenze, all’Obihall l’assemblea. Si decide su holding e presidenza

L'assemblea di Chianti Banca

L'assemblea di Chianti Banca

Firenze, 14 maggio 2017 - Mezzogiorno di fuoco all’Obihall di Firenze. In scena nessun ‘remake’ del film western, ma la fotografia plastica dell’atmosfera che si respira all’interno di ChiantiBanca. All’ora di pranzo di oggi infatti l’istituto di credito, guidato da Lorenzo Bini Smaghi, sarà chiamato a esprimere – in assemblea ordinaria – la fiducia all’attuale presidente, a decidere verso quale holding di credito confluire, oltre che ad approvare il bilancio 2016, chiusosi con una perdita choc di 90 milioni di euro. Un passivo che ha eroso circa un terzo del capitale e che è frutto anche di malagestione, verbali cambiati, perdite occultate come testimoniato dal verbale di BankItalia recapitato qualche giorno fa ai vertici della Bcc. Per la prima volta nella storia di quella che fu la ‘banchina’ di San Casciano, saranno due le liste che si contenderanno la governance futura.

Una, facente capo a Lorenzo Bini Smaghi appunto, l’altra denominata ‘Fedeltà alla storia e alla cooperazione’. Entrambe, nei dicotomici ruoli della campagna elettorale, si sono dichiarate «in discontinuità con il passato», intendendo per ‘passato’ gli amministratori che hanno portato la banca al buco di bilancio e alle dimissioni del direttore generale Andrea Bianchi e di mezzo cda.

La lista che si oppone a Bini Smaghi si dice anche «legata alla tradizione di prossimità». Cassa Centrale (una delle due holding) ha dato disponibilità a intervenire con 20 milioni. Cifra però superata da Iccrea Banca, disponibile a intervenire con ulteriore liquidità. La stessa Cassa Centrale, attraverso il presidente Giorgio Fracalossi, vuol «sostenere il ruolo che la Toscana rappresenta nel panorama italiano. Con ChiantiBanca e Castagneto Carducci – ha detto Fracalossi – stiamo lavorando per individuare le migliori sinergie che ci consentano di realizzare tale obiettivo».

Garanzie e tutele che chiedono non solo i soci ma anche i dipendenti e i correntisti. Garanzie e tutele di cui si discuterà in assemblea che aprirà i battenti alle 9.30. Prima l’accoglienza, con colazione, quindi la registrazione. Nel dicembre scorso, per la ‘straordinaria’ di San Casciano allestita in un tendone, i soci furono 1.700. Duemila circa le deleghe. Chissà se oggi saranno di più? Cinque i pullman ‘ufficiali’ di ChiantiBanca provenienti da Siena, San Casciano, Pistoia e Prato anche se alla fine saranno la sensibilità dei singoli e l’attaccamento alla banca a fare la differenza nei numeri. Un’ampia partecipazione è auspicata dallo stesso Bini Smaghi. «Che sia un momento costruttivo e sereno per il futuro della banca» ha detto. Un futuro fatto ancora di incertezza.