Studente precipita dal quinto piano e muore, la mamma: "C'è l'ipotesi che sia stato spinto giù"

La dirigente scolastica ha voluto esprimere la sua vicinanza alla famiglia del 19enne e ha sottolineato: "I compagni non sono farabutti omertosi". Nel frattempo, proseguono le indagini: oggi sono stati sentiti gli studenti della 5F, l'altra classe che era in gita a Milano nel fine settimana in cui ha perso la vita Domenico Maurantonio FOTO - Tragedia in hotel a Bruzzano / La vittima Domenico Maurantonio

L'hotel Da Vinci dove precipitando è morto Domenico Maurantonio

L'hotel Da Vinci dove precipitando è morto Domenico Maurantonio

Milano, 267maggio 2015 - Proseguono le indagini sulla morte di Domenico Maurantonio - lo studente padovano che lo scorso 10 maggio è precipitato dal quinto piano dell’hotel dove era ospite con la classe per una gita ad Expo. Ma, dato che ancora non si riesce a fare chiarezza, Antonia Comin, la mamma del 19enne si sfoga in un' intervista a NewsMediaset, che ha diffuso un'anticipazione: "Visto il contesto della finestra da cui una persona, in qualunque condizione, non poteva cadere, l'unica ipotesi è che sia stato spinto giù". "Domenico - aggiunge la madre - non era tipo da farsi coinvolgere in bravate con equilibrismi su cornicioni o davanzali, men che meno al quinto piano. Sarebbe un altro comportamento anomalo che non è assolutamente in linea con il suo modo di essere. Io vedo un gesto veramente crudele, con un fine ben preciso. Purtroppo è così. Si tratta di capire chi ha messo in atto questo gesto e perché. Non so cosa pensare: se è uno scherzo, è uno scherzo crudele, disumano, messo in atto con l'intenzione di colpire in modo estremamente grave". "Se è stato uno scherzo, non è stato uno scherzo ma un'azione mascherata da scherzo - conclude la donna - Probabilmente l'intento era quello di colpire in modo definitivo o quanto meno con delle conseguenze gravissime e irreversibili". "Non riesco a capire - afferma il padre Bruno - perché continua ad esserci una versione secondo la quale nessuno era presente, nessuno ha sentito, nessuno ha visto che appare alquanto improbabile".

Nel frattempo, la squadra mobile di Padova, su mandato della mobile di Milano, anche oggi ha sentito gli studenti della 5F, l'altra classe che era in gita a Milano nel fine settimana in cui ha perso la vita il 19enne.  In totale sarebbe stata riascoltata una decina di ragazzi, studenti che potrebbero aver visto o sentito qualcosa in quel misterioso 'buco' temporale compreso tra le 5 e le 7 del mattino in cui nessuna delle persone fino ad ora sentite sembra ricordarsi nulla.

La dirigente scolastica Maria Grazia Rubini del liceo scientifico Nievo di Padova, dove studiava il 19enne ci tiene ad esprime la sua "vicinanza alla famiglia di Domenico". "L'altra sua famiglia era la scuola. Per questo c'è una profonda condivisione del loro dolore, e i genitori lo sanno perché li ho sentiti anche recentemente", ha detto Rubini, aggiungendo che "i ragazzi sono distrutti e affranti hanno perso un loro compagno e amico. Non sono i farabutti omertosi che qualcuno vuole dipingere". "Sono distrutti da un dolore che è secondo solo a quello della perdita di un membro della propria famiglia. Non voglio dire niente. Solo - ha concluso - che siamo profondamente e affettuosamente vicini alla famiglia".

 

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