Lavoro e disoccupazione, Poletti: "Situazione non stabilizzata". Squinzi preme: "Ora giù le tasse"

Non entusiasmano gli ultimi dati Istat (disoccupazione ferma al 12,4%, -63mila occupati in un mese ma +60mila in un anno). E Fi attacca: "Inesistenti gli effetti del Jobs Act"

Giuliano Poletti e Giorgio Squinzi (Olycom)

Giuliano Poletti e Giorgio Squinzi (Olycom)

Roma, 30 giugno 2015 - Arriva poco ottimismo, dagli ultimi dati Istat sull'occupazione, che fotografano un Paese sostanzialmente fermo (tasso di disoccupazione invariato al 12,4%, -63mila occupati in un mese ma +60mila in un anno). Le cifre preoccupano non poco Confesercenti, che chiede al Governo 'una scossa', e offrono il destro all'opposizione per criticare le misure adottate, con Renato Brunetta che commenta: "Inesistenti gli effetti del Jobs act". Da parte sua il ministro del Lavoro Fabio Poletti vede più rosa e sottolinea che i dati Istat mostrano "una situazione non ancora stabilizzata", ma "restano validi i segnali positivi" registrati nei primi mesi dell'anno. La ricetta? "Favorire e sostenere le condizioni per la ripresa portando avanti il percorso di riforme avviato".

POLETTI - La situazione del mercato del lavoro "non è ancora stabilizzata", ma restano comunque validi i segnali positivi di "maggiore stabilizzazione dei rapporti di lavoro e diminuzione Cig", sottolinea Poletti.  "I dati diffusi oggi dall`Istat - osserva il ministro - attestano una diminuzione di 63.000 occupati a maggio che segue il consistente aumento di 159.000 registrato nel mese di aprile. Aumentano invece gli occupati (+60.000) nel confronto con l`anno precedente. È il segno di una situazione non ancora stabilizzata dove i dati positivi, come quello delle previsioni di assunzione delle imprese diffuso ieri da Unioncamere, si incrociano ancora con elementi di problematicità".  Il dato di maggio "non sminuisce comunque l`importanza di altri segnali positivi registrati in questi primi mesi dell`anno, quali la maggiore stabilizzazione dei rapporti di lavoro attraverso il costante incremento dei contratti a tempo indeterminato e la diminuzione delle ore di cassa integrazione. Restiamo convinti che occorre favorire e sostenere le condizioni per la ripresa portando avanti il percorso di riforme avviato". 

SQUINZI - Parlando agli industriali bresciani il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi sottolinea la necessità di abbassare le tasse: "Occorre un ambiente favorevole a chi fa impresa, con minori oneri e costi, sostenuto da amministrazioni efficienti, infrastrutture moderne, energia a prezzi competitivi, un sistema fiscale equo, chiaro e non persecutorio nei confronti di coloro che le tasse le hanno sempre pagate".  Insomma, "Il Governo ha attivato una serie di provvedimenti, a partire dall'Irap, ma sono ancora insufficienti per riavviare la macchina Paese. Penso, ad esempio, alla Tasi sugli immobili dismessi e agli imbullonati". Per Squinzi, "se sta a cuore il futuro, abbassare le tasse è semplicemente obbligatorio".

BRUNETTA - "Come volevasi dimostrare. Dati Istat mercato lavoro non brillanti. Effetti Jobs Act inesistenti" scrive su Twitter Renato Brunetta 'taggando' il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro