Martedì 16 Aprile 2024

Disoccupazione ai minimi dal 2012. Bagnasco: "Chiesa non vede il calo"

Renzi: "Il Jobs Act funziona, l'Italia riparte". Peggiora la deflazione

Matteo Renzi (Ansa)

Matteo Renzi (Ansa)

Roma, 29 aprile 2016 -  Luci e ombre per l'economia italiana. A marzo il tasso di disoccupazione scende all'11,4% secondo l'Istat, ai minimi dal dicembre 2012. "L'Italia riparte, il Jobs act funziona", esulta il premier Matteo Renzi. "Non ha finito i suoi effetti positivi", dichiara il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Non è dello stesso avviso l'arcivescovo di Genova e presidente della Cei, Angelo Bagnasco: "L'osservatorio delle nostre parrocchie e delle nostre comunità cristiane non registra ancora questo miglioramento che tutti auspichiamo". Il porporato ne ha parlato al suo arrivo ad un convegno sull'etica del lavoro in corso a Genova. Nelle parrocchie, ha aggiunto Bagnasco, "le code di coloro che cercano il lavoro, che sono disoccupati, o che non sono mai stati occupati, continuano notevolmente, non soltanto per i giovani che sono la grande parte, ma anche per le persone di mezza età che hanno famiglia e impegni economici da onorare".

Ma è dall'inflazione, o meglio dalla deflazione, che non arrivano buone notizie. Ad ad aprile, secondo stime preliminari dell'Istituto di statistica,  l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività ha registrato una variazione nulla su base mensile e una diminuzione su base annua pari a -0,4%  (era -0,2% a marzo). Spettro della deflazione anche in Eurozona: atteso ad aprile un tasso 

DISOCCUPAZIONE - Erano oltre 3 anni che la disoccupazione non scendeva all'11,4%. Rispetto a febbraio si registra un calo di 0,3 punti percentuali, mentre rispetto a marzo 2015 il calo è di 1,1 punti. I disoccupati scendono a 2.895.000 unità, con una diminuzione di 63.000 unità rispetto a febbraio (-2,1%) e di 274.000 (-8,6%) su marzo 2015. Cala anche la disoccupazione giovanile: il tasso dei 15-24 anni, è pari al 36,7%, in calo di 1,5 punti percentuali rispetto al mese precedente. Dati confortanti anche per l'Eurozona, con la disoccupazione che scende al 10,2% dal precedente 10,4% e al livello minimo dall'agosto del 2011. Nell'Ue a 28 paesi, la disoccupazione è stata pari all'8,8%, il minimo da 7 anni (aprile 2009). Il dato italiano, seppur in calo, resta quindi sopra la media europea.

INFLAZIONE - Prezzi fermi ad aprile e in calo dello 0.4% su base annua .Per trovare un dato più basso bisogna tornare al gennaio 2015 quando la deflazione si attestò a -0,6%. La maggiore flessione tendenziale dell'indice generale è principalmente da attribuire all'accentuarsi del calo dei prezzi degli Energetici regolamentati (-4,7%, da -2,7% del mese precedente), alla quale contribuiscono sia il Gas naturale (-6,7%, da -5,7% a marzo) sia l'Energia elettrica, che segna un'inversione di tendenza (-1,9%, da +1,5% del mese precedente). Pertanto, al netto dei soli beni energetici l'inflazione, pur indebolendosi, rimane in territorio positivo (+0,3%, era +0,4% il mese precedente), così come al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, scende a +0,5% (da +0,6% di marzo). Per quanto riguarda i prezzi del carrello della spesa con i beni alimentari, per la cura della casa e della persona ad aprile aumentano dello 0,1% rispetto a marzo e diminuiscono dello 0,2% su base annua (da -0,3% del mese precedente). L'inflazione acquisita per il 2016, come a marzo, è pari a -0,4%. Rispetto ad aprile 2015, i prezzi dei beni registrano una flessione stabile a -1,0%, mentre il tasso di crescita dei prezzi dei servizi rallenta (+0,4%, da +0,7% del mese precedente). Di conseguenza, rispetto a marzo 2016, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si riduce di tre decimi di punto percentuale. Secondo le stime preliminari, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta dello 0,3% su base mensile mentre diminuisce dello 0,3% su base annua (era -0,2% a marzo). Il rialzo congiunturale è in larga parte dovuto al rientro definitivo dei saldi invernali dell'abbigliamento e calzature, di cui il Nic non tiene conto.

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