Martedì 16 Aprile 2024

M5S, Di Battista: "Foley vittima dell'imperialismo Usa". Grillo: "Noi coi terroristi? Schifezze di Renzi, chiederò i danni"

Il deputato grillino: "La violenza indecente, barbara, inaccettabile che ha subito quel ragazzo è in parte, figlia della violenza subita dai detenuti nel carcere di Abu Ghraib".

Alessandro Di Battista (Ansa)

Alessandro Di Battista (Ansa)

Roma, 22 agosto 2014 - "A quel poveretto gli hanno messo addosso un divisa simile a quella indossata dai prigionieri a Guantanamo. Io penso che la violenza indecente, barbara, inaccettabile che ha subito quel ragazzo sia, in parte, figlia della violenza indecente, barbara, inaccettabile subita dai detenuti nel carcere di Abu Ghraib". 

E' uno dei passaggi, dedicato alla tragica uccisione di Foley, del post con il quale Alessandro Di Battista torna sulle polemiche suscitate dal suo intervento sull'opportunità del dialogo con l'Isis. "Le violenze commesse in quella prigione - dice il deputato M5S - furono senz'altro figlie di quel desiderio di vendetta che molti americani hanno provato dopo l'indecente, barbaro, inaccettabile attentato alle Torri Gemelle quest'ultimo - accusa - anche figlio dell'indecente, barbaro, inaccettabile imperialismo nordamericano, l'imperialismo non è soltanto nordamericano, che ha portato milioni di persone a morire di fame".

"Ho ricevuto ogni genere di insulto in questi giorni. 'Terrorista', 'assassino', 'soggetto pericoloso per la società'. Un giornale ha anche scritto che avrei intenzione di farmi esplodere in una metro. Il tutto per aver espresso delle idee, riportato dei fatti e provato a 'capire', un atto che rivendico con tutto me stesso", riprende Di Battista. "Mi domando cosa possa succedere se dovessi mai compiere - ragiona per paradosso - uno di quei reati tanto cari ad esponenti di quei partiti che i giornali che mi hanno infangato portano sul palmo della mano. Qualcuno, in rete, mi ha anche augurato di fare la fine di quel povero reporter americano". 

"Si potrebbe continuare all'infinito - riprende - ma serve a qualcosa? Ha qualche utilità sapere 'chi ha sparato per primo'? Ho provato a mettere in discussione il pensiero dominante. In tanti hanno letto quel che ho scritto (la 'macchina del fango' almeno a qualcosa serve) e di questo sono contento altri si sono fermati a una frase letta su qualche giornale. A questi ultimi consiglio di leggere tutto quello che ho scritto nella sua interezza. Il pensiero dominante ha scelto di contrastare il terrorismo in modo totalmente fallimentare e questo è un fatto. Possibile che, nel 2014, l'essere umano, capace di conquiste scientifiche e tecnologiche straordinarie, pensi ancora che l'unico modo per risolvere un conflitto sia la violenza, siano le bombe o armare qualcuno?". 

"Dopo l'11 settembre 2001 si è scelta una strada. Si sono inseriti concetti nuovi: 'guerra giusta', 'bombe intelligenti', 'guerra preventiva', 'esportazione di democrazia'. E' possibile mettere in discussione tutto questo? E' possibile - dice ancora - affermare che le orrende violenze commesse in questi giorni dall'ISIS siano collegate a quel che e' accaduto negli ultimi anni in Medio Oriente? Ci sono paesi, come quelli dell'ALBA che, al netto di tutti i loro difetti e limiti, stanno introducendo nuove visioni di sviluppo. Perché non chiedere a loro idee e proposte per gestire la crisi mediorientale, una crisi che non riguarda certamente soltanto l'Iraq? Vi sembra davvero sensato obbedire, ancora una volta, a Washington nonostante non ne abbia fatta una giusta?". 

"Armare porta alla guerra e, come scrisse Terzani, 'non c'è mai stata una guerra che ha messo fine alle guerre'. Questi giorni mi hanno insegnato due cose molto importanti. La prima è che non basta certo una strumentalizzazione becera a farmi smettere di impegnarmi a fondo in quello in cui credo. La seconda e' che fare quel che si ritiene giusto al posto di quel che conviene ti fa vivere sostanzialmente male ma sostanzialmente ti fa sentire vivo. A riveder le stelle!", conclude Di Battista.

PORTAS (MODERATI): DI BATTISTA IRRESPONSABILE - "Di Battista continua con le sue irresponsabili dichiarazioni sui terroristi. E' incredibile come si faccia di tutto per avere un titolo sui giornali d'agosto". Lo afferma il leader dei Moderati Giacomo Portas, eletto alla Camera nel PD. "Gli estremisti islamici che sposano la tesi del terrorismo, che uccidono in modo così barbaro non hanno alcuna giustificazione né in modo diretto né in modo indiretto - continua Portas - Quando Di Battista capirà che è meglio tacere non sarà mai troppo tardi", conclude.

CHAOUKI (PD): SI CONFONDE - Il deputato Pd, Khalid Chaouki, su twitter polemizza con Di Battista: "Confonde l'esercito di conquista dello Stato islamico con gruppi della resistenza. La guerra ha fermato Hitler, loro sono nuovi Hitler".

COMI (FI): SI DIMETTA - Lara Comi, europarlamentare di Forza Italia e vicepresidente del Ppe, in una nota afferma: "L'atteggiamento di Di Battista nei confronti della situazione irachena è disgustoso e antidemocratico. Quella di James Foley è stata una delle atrocità più gravi compiuta dal terrorismo internazionale e cercare letture alternative, come quella che vede l'omicidio collegato alla politica degli Stati Uniti, è davvero fuori dal mondo. Il messaggio di Di Battista è doppiamente grave: sia per il contenuto, che per il rischio di emulazione da parte di qualche invasato che pensa solo a disseminare morte e a sterminare popolazioni intere come sta facendo l'Isis in Iraq. Chiedere scusa non basta più: Di Battista prenda atto delle sue dichiarazioni scellerate e si dimetta".

GRILLO - E' così che torna alla carica il leader dei 5 Stelle Beppe Grillo, che in un post-videomessaggio pubblicato sul blog 'rassicura': "Buongiorno, non sono né scomparso né latitante. Intervengo perché c'è una campagna stampa contro il M5S che è vergognosa: siamo a favore del terrorismo, dialoghiamo con i terroristi e non con il governo... Queste sono schifezze del nostro ebetino presidente del consiglio", scrive in un post-videomessaggio pubblicato sul blog.

"Ve lo avevo detto prima, lo avevo già visto prima quando sono andato a incontrarlo, l'Ebete, vi ho detto che non era credibile, se lo incontrassi adesso gli darei anche uno scappellotto, come quelli a scuola". Poi aggiunge. "Si permette anche di dire che noi abbiamo attinenze con il terrorismo: io vedrò se ci sono gli estremi per chiedergli i danni, in nome mio e del popolo italiano". "Vi abbraccio tutti e andiamo verso la catastrofe, ma con ottimismo!", è il saluto finale.