Delitto del freezer, trent'anni a Giulio Caria

Il 35enne è stato condannato per l'omicidio della sua ex, Silvia Caramazza, commercialista di 39 anni, avvenuto nel giugno 2013. La difesa: "Faremo appello" (FOTO)

Giulio Caria in tribunale a Bologna (foto Schicchi)

Giulio Caria in tribunale a Bologna (foto Schicchi)

Bologna, 20 settembre 2014 - Trent'anni di carcere per omicidio volontario aggravato. E' la pena decisa dal gup Gianluca Petragnani Gelosi per Giulio Caria (FOTO), il 35enne artigiano di Berchidda (Olbia-Tempio) imputato per l'omicidio della sua ex, la 39enne commercialista bolognese Silvia Caramazza (originaria di Matelica, dove è sepolta), lo scorso anno a Bologna.

La decisione è arrivata dopo quattro ore di camera di consiglio, nella seconda udienza del processo celebrato con rito abbreviato, e non accoglie la richiesta di ergastolo del pm Maria Gabriella Tavano. Decisiva è stata l'aggravante dello stalkingIl pm aveva chiesto l'ergastolo.

"La sentenza ha confermato che si è trattato di un omicidio maturato in ambiente persecutorio. Il giudice ha escluso l'aggravante della crudeltà ritenendo evidentemente che alcune lesioni fossero post vitali. Ma ha riconosciuto l'occultamento di cadavere". Così gli avvocati Fabio Pancaldi e Federico Canova che tutelano alcuni parenti di Silvia Caramazza. Il Gup ha riconosciuto per ciascun parente una provvisionale di 20 mila euro.

Il corpo di Silvia Caramazza venne ritrovato il 27 giugno dell'anno scorso all'interno di un freezer nella sua casa nel centro di Bologna, l'omicidio risalirebbe a qualche giorno prim), mentre Caria venne arrestato in Gallura, nord est della Sardegna, due giorni dopo. 

Per la difesa di Caria: "Trent'anni non sono l'ergastolo. Ed è una differenza sostanziale, sia dal punto di vista della condanna, sia dal punto di vista della vita detentiva ma anche, eventualmente, in un futuro, delle misure alternative". Questo è il commento dei legali di Giulio Caria, Agostinangelo Marras e Savino Lupo, al termine dell'udienza. "Riteniamo - concludono -  che ci possa essere da rivedere in merito alla aggravante degli atti persecutori. Sotto questo profilo faremo di sicuro appello"

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