Toscana, 2 agosto 2012 - ALTRO CHE Peredelkino, buen retiro di Boris Pasternak, o Ozero, il luogo delle vacanze di Putin. È la Toscana il paradiso delle dacie per gli oligarchi russi, per i miliardari dell’élite vicini al potere e al Cremlino. Il legame tra Russia e Granducato è sempre più stretto, l’acquisto di Villa Feltrinelli all’Argentario firmato dal petroliere e banchiere German Borisovich Khan per 18 milioni di euro, è solo l’ultimo anello di una lunghissima catena. L’evento più recente è il party per il compleanno di un banchiere moscovita nel Mugello. In primavera il festeggiato ha prenotato per quattro giorni tutta Villa Le Maschere, resort di lusso creato in una villa del Cinquecento dei Medici. Sessantacinque stanze, centro benessere, parco e saloni esclusivamente riservati ai suoi ospiti. Casse di Chateau Lafitte fatte arrivare dalla Francia, champagne Cristal a fiumi, addobbi floreali cambiati ogni giorno, giri in elicottero per andare a Montalcino e bere Brunello, qualche corsa nell’autodromo, più ballerini e artisti russi chiamati ogni sera. Il conto del compleanno? Oltre un milione di euro, voli aerei compresi. Per restare a Firenze, resta memorabile il parto della bella Goga Ashkenazi, kazaka protagonista del jet set e di flirt con figli di presidenti e attori come Gerard Butler, che nel febbraio 2012 ha riservato un piano della clinica Villa Donatello e un grand hotel di lusso, per qualche mese, per poter far nascere suo figlio a Firenze.

SONO MONTECATINI e Forte dei Marmi, però, i luoghi prediletti degli oligarchi. Sarà per l’aria da Belle Epoque, per il fatto che anche Nikita Mikhalkov scelse le Terme del Tettuccio per girare il suo «Oci Ciornie», ma Montecatini è un luogo che esalta lo spirito russo. A marzo, mentre il marito festeggiava il passaggio di consegne e la rielezione di Putin, la first lady Svetlana Medvedeva passava le giornate in un albergo di lusso, con 18 camere prenotate per lei e il suo seguito. Un mese dopo il governatore di Volgograd (l’ex Stalingrado) Sergej Bozhenov festeggiò il suo compleanno nello stesso albergo, con 46 persone al seguito, tra deputati regionali e parenti. Giorni di bevute e idromassaggi, party e voli privati, con l’alibi di una missione d’affari. Dalle Terme alla Versilia, con la medesima passione per grand hotel e ville. L’ultimo acquisto ufficiale, l’anno scorso, di una mega villa con grande parco, un tempo residenza estiva della famiglia Bufalini, comprata da un magnate per 16 milioni di euro.
La zona del Forte che piace ai russi è quella che va sotto il nome di Roma Imperiale, la Beverly Hills in salsa versiliana. È lì che hanno casa, anzi dacia, Oleg Deripaska, capo di un impero che va dall’alluminio agli aerei, il presidente della Regione di Mosca Boris Gromov e i familiari di Boris Eltsin. C’è anche la Russia degli affari, di oligarchi che puntano a grandi imprese o alberghi di lusso. Non sempre va bene: basta guardare a quello che accade alla Lucchini di Alexei Mordashov.