Firenze, 17 novembre 2010 - ''E' il più grande capolavoro che Leonardo ci ha lasciato e c'è, è qui sotto, ma occorrono 2,5 milioni di dollari di finanziamenti per l'ultima fase della ricerca che, tra l'altro, in 35 anni è stata sempre finanziata con soldi non italiani. Lo Stato e la città di Firenze non hanno mai messo un euro''. Lo ha detto lo studioso Maurizio Seracini presentando, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, le sue ricerche trentennali sulla Battaglia di Anghiari, il grande affresco perduto di Leonardo da Vinci che dovrebbe celarsi proprio dietro una parete del Salone dei Cinquecento.

 

Nel corso del suo intervento, Seracini ha ipotizzato che alcuni dei disegni potrebbe essere collegati al 'nucleo centrale' della ''Battaglia di Anghiari'', leggendario affresco perduto di Leonardo, di cui alcune tracce potrebbero celarsi ancora dietro una parete del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. Le analisi diagnostiche del dipinto dell«Adorazione dei Magi» hanno consentito di stabilire che la tavola venne eseguita in due fasi distinte e non coeve. Nella prima fase, sopra un pannello di legno composto da dieci tavole di pioppo, Leonardo stese una preparazione a base di gesso grosso e gesso fine con colla animale.

 

Eseguì quindi sulla superficie della preparazione un accurato disegno a nero fumo in resina naturale steso a pennello, che ricoprì con una sottile imprimitura a base di biacca, in modo che restasse visibile per la fase successiva di stesura del colore. Quest'ultima si limitò a una campitura del cielo con biacca e granuli di lapislazzuli e a brevi lumeggiature, sia su alcune figure che su parti dell'architettura.

 

 

La seconda fase, eseguita in un tempo notevolmente più tardo da un altro artista, riguarda la stesura di più strati di colore a base di terre naturali, resinato di rame e materiale carbonioso in un legante oleoso e resina. La pittura monocroma non modella nè definisce i tratti del disegno preparatorio, ma ne copre parti significative con spesse campiture nere o brune.

 


''Spero che Firenze e l'Italia - ha aggiunto Seracini, docente all'Università di San Diego (California) - capiscano che valorizzare i nostri i beni culturali permette di dare un futuro al nostro passato. Devo dire che il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, ci ha appoggiato fin dall'inizio riconoscendo l'importanza di questo lavoro''. Seracini è intervenuto al convegno 'Alla ricerca di Leonardo' organizzato nell'ambito di Florens 2010, la settimana internazionale dei beni culturali e ambientali. ''Ci mancano 2-2,5 milioni di dollari - ha spiegato - e, dopo averli trovati, avremo bisogno di 6 mesi per essere operativi, ovvero per costruire fisicamente le strumentazioni per la scansione delle pareti. Poi dagli 8 ai 12 mesi per i lavori qui nel Salone''.

 

Per Seracini ''questo capolavoro in 500 anni è rimasto come sigillato, dopo che il Vasari l'ha coperto con una muratura. Non ho trovato in questi anni un solo elemento che dimostri il contrario. Quale Paese al mondo non vorrebbe cercare
anche un piccolo frammento di Leonardo?''. Al convegno sono intervenuti anche il sindaco Renzi, Giovanni Gentile, presidente di Florens e il direttore del Giornale della Toscana, Gianluca Tenti. Renzi ha consegnato a Terry Garcia, vicepresidente esecutivo di National Geographic, le Chiavi della città. Il Comune di Firenze ha stretto nel gennaio scorso un accordo da 250 mila dollari con National Geographic Society che verte sulla promozione e valorizzazione della ricerca della Battaglia di Anghiari.