Villetta esplosa, quattro indagati. Perizia sulla pressione del gpl

La procura nomina due consulenti: verifiche pure sul tubo della cucina

La villetta dopo l’esplosione, avvenuta la sera del 17 novembre scorso

La villetta dopo l’esplosione, avvenuta la sera del 17 novembre scorso

Firenze, 18 gennaio 2017 - COLPO DI SCENA nell’indagine per l’esplosione della villetta di Villamagna, in cui ha perso la vita la giovane mamma Valentina Auciello, 40 anni: due mesi dopo la tragedia, il pubblico ministero Paolo Barlucchi, in vista di ulteriori accertamenti irripetibili sugli impianti della colonica esplosa per una perdita di gpl, ha iscritto quattro persone sul registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo. Tra questi figura anche Roberto Mantione, marito della vittima e padre delle due figlie ferite nella tremenda esplosione. «Ma si tratta di un atto dovuto, al fine di partecipare con i nostri consulenti ad ogni atto del procedimento. Ovviamente non abbiamo nessun timore», precisa il suo avvocato Francesco Maresca.

Una posizione marginale, dunque, giudiziariamente parlando. Molto diversa – anche se questa fase embrionale dell’indagine mira a non lasciare nulla di intentato – da quelle degli altri tre indagati, cioé gli amministratori della società proprietaria dell’appartamento in cui abitava la famiglia e quella del titolare della ditta che ha fatto i lavori all’impianto di gpl nella villetta saltata in aria a causa della fuga di gas. La proprietà ha già nominato i propri consulenti, e anche l’impresa si appresta a fare altrettanto.

Che l’alloggio fosse saturo di gpl è uno degli elementi base di un’inchiesta tutt’altro che semplice, caratterizzata dal fatto che l’esplosione sta rendendo impossibile una ricostruzione totale dello stato dei luoghi.

Ma, stando a quanto accertato finora, ci si sta concentrando sull’impianto e sulla pressione con cui il gpl raggiungeva le utenze della casa della famiglia Mantione. Secondo indiscrezioni, infatti, la quantità di gas che sarebbe potuta fuoriuscire da una perdita della caldaia o da un malfunzionamento dei fuochi della cucina (entrambi questi elettrodomestici sono stati sequestrati in un accesso alla villetta, tutt’ora sotto sequestro, avvenuto prima di Natale) non avrebbe potuto saturare a quel modo l’ambiente, per di più parzialmente aerato dall’apertura della porta d’ingresso al rientro a casa della famiglia, la maledetta sera del 17 novembre dell’anno scorso.

OLTRE all’ingegner Mauro Marchini, il pubblico ministero ha nominato il professor Maurizio De Lucia affinché accerti «la caretterizzazione chimico-fisica del gas Gpl prelevato verificando la sua rispondenza alle vigenti norme in materia di odorizzazione». La procura ha disposto inoltre accertamenti sul «comportamento» dei riduttori di pressione, la tenuta del tubo flessibile di collegamento al piano cottura», oltre ai già avviati accertamenti su fornelli e caldaia. Le perizie dovranno statbilire anche cosa abbia fatto da innesco: probabilmente l’interruttore della luce, ma saranno i tecnici a dirlo.

stefano brogioni