Incidente bus Erasmus in Catalogna, il giudice spagnolo riapre le indagini

L'inchiesta penale era stata archiviata lo scorso novembre. Fra le 13 vittime anche tre ragazze toscane: Elena Maestrini, Lucrezia Borghi e Valentina Gallo

Da sinistra Elena Maestrini, Lucrezia Borghi e Valentina Gallo

Da sinistra Elena Maestrini, Lucrezia Borghi e Valentina Gallo

Firenze, 12 gennaio 2017  -  Tragedia del bus Erasmus in Spagna: il tribunale spagnolo di Amposta, in Catalogna, ha deciso di riaprire l'investigazione penale sull'incidente del bus Erasmus costato la vita nel marzo scorso a 13 studentesse, sette delle quali italiane (tre toscane), accettando il ricorso contro l'archiviazione disposta lo scorso novembre presentato dalle famiglie delle vittime. Un nuovo giudice istruttore dovrà procedere all'interrogatorio dell'autista del bus, rimasto gravemente ferito nell'incidente, che non era stato sentito dal precedente magistrato. 

L'archiviazione del caso decisa in ottobre dalla precedente gip aveva provocato le reazioni indignate delle famiglie delle vittime, che avevano fatto ricorso. La magistrata aveva allora escluso che l'autista potesse avere avuto alcuna «responsabilità cosi grave da essere punita penalmente» e aveva rinviato le parti a un procedimento civile. La polizia catalana in precedenza aveva indicato come causa più probabile dell'incidente un colpo di sonno dell'autista.

Il bus che aveva portato gli studenti Erasmus da Barcellona a Valencia per assistere alla tradizionale festa dei fuochi delle Fallas aveva fatto l'andata e ritorno in 24 ore viaggiando di notte. Secondo la stampa spagnola, subito dopo l'incidente - avvenuto a Freginals sull'autostrada Valencia-Madrid - l'autista avrebbe ammesso con i soccorritori di essersi addormentato al volante. In una decisione datata 9 gennaio, il nuovo magistrato ha definito "essenziale" che l'autista venga sentito "senza ritardo" per valutare una "eventuale responsabilità penale". Il nuovo gip ha ricordato fra l'altro, riferisce Efe, che in diverse sentenze la sonnolenza al volante è stata considerata in Spagna "conducta temeraria" ("guida temeraria"). L'avvocato spagnolo delle famiglie delle vittime Joquim Fibla ha definito "una buona notizia" la riapertura delle investigazioni penali, con l'interrogatorio dell'autista: "Saremo più vicini a fare giustizia - ha detto - soprattutto per le ragazze morte" nell'incidente. 

Il sindaco Dario Nardella. "Apprendiamo con piacere la decisione del tribunale spagnolo di Amposta, in Catalogna, di riaprire le indagini sull'incidente che è costato la morte nel marzo scorso a 13 studentesse Erasmus, tra cui 7 italiane". Lo afferma il sindaco Dario Nardella. "Abbraccio i familiari di Valentina Gallo, Lucrezia Borghi e Elena Maestrini, le giovani ragazze che studiavano all'università di Firenze e che hanno prematuramente perso la vita quella drammatica notte - continua il sindaco - anche grazie al loro coraggioso impegno la vicenda che si è chiusa in un primo momento con dolore e amarezza adesso potrà trovare un finale diverso, che faccia piena luce sull'incidente e che possa aiutare a mettere in atto misure idonee per la prevenzione di fatti simili".

Chi erano le tre ragazze toscane morte nell'incidente:   Valentina Gallo (leggi l'articolo). Elena Maestrini (leggi l'articolo). Lucrezia Borghi (leggi l'articolo).