Così vinciamo sul terremoto

Il direttore de "La Nazione" risponde ai lettori

Pierfrancesco De Robertis

Pierfrancesco De Robertis

Firenze, 31 agosto 2016 - Caro direttore, il jackpot del Superenalotto è di 131 milioni di euro. Una cifra pazzesca e importante se potesse essere messa subito a disposizione per la ricostruzione post terremoto. Perché, in casi eccezionali come questo, non si fa un regolamento che consenta di dirottare la vincita per la ricostruzione?

Giorgio Alberti, Pistoia

Caro Alberti, la Sua proposta è interessante e certamente dettata dal buonsenso. Ma credo che i regolamenti dei giochi di Stato, anche per i grandi interessi che ci sono dietro, non siano facilmente modificabili, nemmeno in presenza di una così grave emergenza. Decine di migliaia di italiani – e non sta a me stabilire se fanno bene o fanno male – praticamente ogni giorno giocano al Lotto e ai suoi derivati, proprio spinti dal miraggio di una vincita multimilionaria che potrebbe cambiare la loro vita. Se sapessero che, ogni volta che c’è un’emergenza, lo Stato si trattiene la megavincita anche per un nobile scopo, forse non giocherebbero più. Oppure no: magari, in un caso come questo terremoto che ha scosso le coscienze di tanti, potrebbe prevalere il senso superiore della solidarietà. Giriamo la Sua proposta ai politici, certi che la prenderanno in dovuta considerazione. Sarebbe una bella vincita per tutti.