Sisma, sì alle raccolte 'sicure'

Il direttore de "La Nazione" risponde ai lettori

Pierfrancesco De Robertis

Pierfrancesco De Robertis

Firenze, 26 agosto 2016 - Caro direttore, non erano ancora arrivati tutti i soccorsi ad Amatrice e sono iniziate a fioccare le sottoscrizioni per gli aiuti alle popolazione colpite: soldi, generi alimentari, farmaci. Personalmente sono molto scettica nel donare: non vorrei che finisse tutto come altre volte, in un ruba-ruba collettivo. 

Rina Tutone, Perugia

Cara signora Tutone, comprendo il suo stato d’animo che purtroppo di fonda su fatti realmente accaduti in passato ma non voglio che passi il messaggio secondo il quale tutti gli aiuti ai terremotati finiranno in quello che Lei definisce un ruba-ruba. Le sottoscrizioni, che sono utilissime, sono state promosse da enti e associazioni pubbliche e private, anche da giornali (compreso il nostro, e trova i riferimenti dell’IBAN nelle pagine precedenti) e Lei non deve pensare che non esista un controllo. In eventi simili, per esempio, al termine delle sottoscrizioni sono stati consegnati pubblicamente i soldi ai destinatari, e sono state pubblicate foto e immagini delle opere realizzate. Piuttosto verifichi bene a chi dà i soldi, assicurandosi della serietà dell’ente promovente. Senza voler fare pubblicità alla sottoscrizione del nostro gruppo, perché la solidarietà non si pubblicizza, Le confermo che de La Nazione può certo fidarsi.