Materiale schiumoso sulle spiagge, non è tossico, "Ma chi ha sbagliato paghi"

Arpat fornisce i risultati finali delle analisi. Goletta Verde interviene stigmatizzando, così come l'agenzia regionale, chi ha scaricato il materiale in mare

Un rappresentante di Legambiente di fronte alla schiuma gialla

Un rappresentante di Legambiente di fronte alla schiuma gialla

Firenze, 27 giugno 2017 - Il materiale schiumoso arrivato sulle coste elbane e poi a catena sul resto del litorale toscano "non è tossico, ma serve stigmatizzare il comportamento di chi lo ha scaricato nel mare toscano, già gravato dalla presenza di plastiche". Sono le conclusioni di Arpat, che ha chiuso l'analisi sul materiale stesso, che ha molto preoccupato nei giorni scorsi bagnanti e cittadini. In mare e sulla spiaggia compariva questa sostanza gialla, di certo non piacevole alla vista. "La pericolosità per l'uomo e per il mare è esclusa - dice Arpat - Il materiale spiaggiato deve essere classificato come rifiuto urbano in quanto rifiuto abbandonato in area pubblica (demaniale)". 

Arpat poi continua: "L’operazione di rimozione ed il corretto smaltimento rappresenta l’azione risolutiva del problema, anche se il materiale eventualmente ancora presente in mare, per le caratteristiche chimiche possedute (non reattività ad altri componenti, buona impermeabilità), avrà un probabile lungo tempo di permanenza. Va sottolineato come questi episodi, presumibilmente dovuti a comportamenti dolosi da parte di navi, anche se non hanno determinato - in questo caso - gravi impatti sull'ambiente e rischi per la salute umana, sono da stigmatizzare, in quanto contribuiscono ad aggravare la situazione delle acque marine, già interessate dalle note problematiche di presenza diffusa di plastica e microplastiche. Si auspica perciò che le autorità competenti possano, individuare e sanzionare i responsabili".

Sulla vicenda è intervenuta anche Legambiene, che parte con la sua analisi delle acque italiane tramite Goletta Verde. 

“Si tratta - dice Legambiente - di sversamenti criminali, che mettono a rischio ambiente ed economia turistica – afferma Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente -. Non è tollerabile che possano ancora oggi verificarsi incidenti simili, tanto più di questa entità. Il materiale è stato riscontrato, dai tecnici di Goletta Verde su diverse spiagge della Toscana, e segnalazioni ci sono giunte anche dalla Liguria. In una zona preziosa e delicata dal punto di vista della biodiversità, quale è il santuario dei cetacei Pelagos".