Caso somali, Nardella duro: «Pronti allo sgombero. Questa è occupazione abusiva»

Il sindaco alla comunità africana: «La legalità va rispettata». Vertice in prefettura

I somali manifestano in città (New Press Photo)

I somali manifestano in città (New Press Photo)

Firenze, 21 gennaio 2017 - La vicenda somali è sempre lì, con tutto il suo drammatico fardello di disperazione umana e di problematicità legale. Dopo il rogo di Sesto Fiorentino dove è morto Alì Muse, resta da gestire la nuova occupazione abusiva del centinaio di africani “asserragliati” nell’ex convitto dei gesuiti in via Spaventa.

Per questo oggi è fissato in prefettura un nuovo vertice urgente del Cosp, il comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico. Oltre al prefetto Alessio Giuffrida vi saranno tutti comuni della città metropolitana, coordinati dal sindaco Dario Nardella, che ieri ha ricordato la complessità della situazione, separando l’aspetto dell’accoglienza da quello del rispetto delle regole.

«Siamo di fronte ad un’occupazione abusiva, come quella di Sesto – ha detto Nardella –: tale è anche l’occupazione del palazzo dei gesuiti. Abbiamo ribadito che siamo disponibili a dare loro una sistemazione provvisoria, così come siamo anche pronti con le forze dell’ordine allo sgombero, per il quale tuttavia è necessaria la richiesta del proprietario dell’immobile. Detto questo è inaccettabile che si parli di diritto alla casa ma poi non si rispettino le regole. Siamo disponibili a tutte le soluzioni, ma non si esce dai confini della giustizia e della legalità».

L’edificio, di proprietà dell’ordine religioso, è stato occupato martedì scorso, dopo che i somali avevano lasciato il palasport di Sesto, dove erano stati accolti in seguito all’incendio dell’ex capannone Aiazzone.

«I somali devono rispettare le leggi dello Stato come tutti i cittadini - ha ribadito il sindaco - Noi non possiamo dare gratuitamente le case a tutti. E perfino tenendoli tutti e novanta insieme come chiedono. Faremmo una grossa ingiustizia verso tutti gli altri cittadini italiani o immigrati, che hanno gli stessi diritti. Solidarietà e accoglienza devono andare insieme alla legalità. Su questo come sindaco di Firenze non transigo».

E’ questa la risposta diretta anche al Movimento di lotta per la casa, che sta affiancando la protesta e l’occupazione dei somali.

Intanto i gesuiti spingono per una soluzione pacifica, senza sgomberi. Hanno denunciato, come da prassi, l’occupazione del loro immobile, ma per adesso non hanno chiesto l’intervento della forza pubblica.

«Il prefetto, d’accordo con me, ha convocato un Cosp urgente con tutti i sindaci del territorio – ha concluso Nardella –, perché si confermi la disponibilità di tutte le istituzioni a dare un supporto di emergenza a questi somali. Che però, dobbiamo ricordare, non sono richiedenti asilo ma immigrati, che vivono e, molti di loro, lavorano in questo paese. E in quanto tali devono rispettarne le leggi».