Gli Obama arrivano in Toscana, ma la visita è top secret

L'ex presidente Usa e la moglie Michelle in vacanza a Borgo Finocchieto, ma la sua agenda è blindata

Barack e Michelle Obama (Ansa)

Barack e Michelle Obama (Ansa)

Firenze, 18 maggio 2017 - "Tornerò prestissimo. Potete contarci". Solo dieci giorni fa l'ex presidente Usa Barack Obama aveva concluso con queste parole la sua visita a Milano, dove aveva partecipato al Summit internazionale sull'innovazione e il food. Promessa mantenuta, perché venerdì 19 maggio il leader democratico, dall'ormai proverbiale passione per l'Italia e per il suo cibo, tornerà in Toscana. Questa volta per una vacanza di "turismo e relax", insieme alla moglie Michelle con la quale ha trascorso in quei luoghi "uno dei weekend più romantici", aveva lui stesso raccontato. Una visita blindata ma, soprattutto, avvolta nel mistero. Alla fibrillazione delle autorità locali e del sindaco di Buonconvento, Paolo Montemerani, pronto ad accogliere il super vip con il meglio da offrire dell'area, si accompagna infatti il "top secret" dell'entourage: nessun dettaglio, nessuna agenda, "è solo una visita privata", fanno sapere. Solo dai frenecici preparativi in corso nella zona emerge qualche dettaglio: venerdì (orario non indicato ma probabilmente in mattinata) l'ex presidente atterrerà all'aeroporto militare di Grosseto per recarsi nel piccolo borgo Buonconvento, vicino Siena e a due passi da Montalcino, la patria del Brunello. Lì la coppia Obama raggiungerà la tenuta dell'ambasciatore americano John Phillips, a Borgo Finocchieto.

Phillips, nominato dallo stesso Obama nel 2013, ha origini infatti italiane: i suoi nonni, il cui cognome era Filippi, arrivarono in America da emigranti. E forte è rimasto il suo legame con l'Italia, tanto che l'ambasciatore ha comprato nel 2001 il borgo con un investimento di circa 10 milioni di euro, trasformato poi in un hotel de charme decantato anche sulla 'bibbia del lusso' Robb Report. Quando Phillips scoprì la tenuta, durante uno dei suoi viaggi in Italia, il borgo era formato da un gruppo di casette decadenti ma il restauro del 2007, curato dall'architetto Amalia Agnelli lo ha trasformato in una residenza d'epoca con 22 suite e 4 case indipendenti, incastonata in una delle zone più belle della Toscana. Il borgo, vecchio 800 anni, ha una splendida vista sulla campagna. L'hotel di charme offre una suggestiva piscina ovale, un ristorante, una palestra attrezzatissima con ogni tipo di macchinario per body building e cardio fitness, spa per trattamenti benessere, campo da tennis, da basket e un campo per giocare a bocce. All'interno l'ambasciatore si è ricavato una casa per sé, con travi in legno e archi in pietra, in cui riceve ospiti illustri, come fu per Ted Kennedy, che vi soggiornò due anni prima della morte.

Sarà questo il paradiso dove Obama e Michelle trascorreranno sei giorni di relax a cinque stelle prima degli impegni dell'ex presidente che ripartirà il 24 per Berlino, dove ha in programma un incontro con Angela Merkel. Ma oltre il recinto blindato del borgo, le attività dell'ex presidente rimangono un totale mistero. Non si escludono comunque visite a Siena e Firenze che sperano con ansia nel suo arrivo. Stamani il sindaco di Siena, Bruno Valentini, parlando ai microfoni di Are, ha fatto sapere che "sarà decisione di Obama se presenziare o no gli eventi ufficiali della città. Certo sarebbe straordinario poterlo accogliere a Siena e mostrargli da vicino il volto della Maestà di Simone Martini", capolavoro del Trecento esposto nel Palazzo pubblico.

Obama a Milano, visita 'ufficiale' in cui aveva incontrato anche l'ex premier Matteo Renzi, aveva trovato il tempo per visitare il Cenacolo Vinciano, insieme al ministro della Cultura Dario Franceschini. "E' una persona di cultura che ama l'Italia" aveva commentato il ministro che aveva ricordato anche lo stupore del leader durante la sua visita al Colosseo a Roma. 'Testimonial' di eccezione del Paese, Obama, 10 giorni fa, aveva incontrato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, che gli aveva anche proposto un ruolo nel Made in Italy. Si può dire, del tutto meritato.