Museo del Palio, l’ora delle scelte. Un inverno per discutere e decidere

Torna d’attualità il progetto e ci si interroga sul ruolo del rioni

La sala dei costumi del Palio

La sala dei costumi del Palio

Siena, 27 agosto 2016 - NEL TACCUINO del Palio d’inverno spicca la questione del Museo del Palio: in molti si augurano che prima che la terra torni in Piazza il nodo venga finalmente sciolto e che si sia presa una definitiva strada operativa. Sarà l’autunno che vedrà al lavoro la commissione dei saggi composta dall’amministrazione comunale e il primo aspetto, anzi, il primo orientamento che dovrà prendere sarà quello del difficile rapporto con le stesse Contrade, prima di poter stabilire una linea «produttiva» di condotta.

SCIOGLIERE l’interrogativo: è necessario avere l’assenso del Magistrato o si può proseguire un proprio percorso? E’ indubbio che andare avanti con le Contrade solo spettatrici è rischioso e soprattutto si possono creare ulteriori spaccature oltre che avere un progetto monco in partenza. Meglio prevenire, magari mettendo i rioni in grado di fornire una propria linea di condotta, proseguendo poi un ideale percorso in parallelo. Difficile questione, perché le Contrade ancora si devono ufficialmente esprimere in merito e non possono più esimersi di farlo.

E’ tempo di decisioni, di creare un nuovo aggancio produttivo, di fornire nuove vie allo sviluppo cittadino e, allo stesso tempo, garantirsi nuovi modi di investire nella memoria, una delle ricchezze, mai sfruttate e poco difese, nel tessuto cittadino. Prevenire dunque, perché appare chiaro che lo scopo delle Contrade sia quello di avere (finalmente) un database per ogni linguaggio di comunicazione e unirlo sotto un’unica bandiera, aggiornandolo giorno per giorno. Sarebbe un compito primario del Consorzio di tutela, ma è ovvio che l’operazione è costosa e necessita partner di assoluta solidità. E allora ritorna in ballo quello che chiamiamo «Museo del Palio», ma che è poi un termine fuorviante, sicuramente incompleto.

Vedremo anche l’orientamento della Commissione, partendo dalla considerazione che il ruolo è anche quello di committenza artistica, allora ritorna pressante la doppia operazione di «Museo Web», con il giusto compromesso di uno spazio espositivo con spettacolari ricostruzioni della Festa, tanto da poter essere aperto un avveniristico spazio destinato al pubblico. Ma, tanto per tornare alle esigenze contradaiole, che questo «Museo» abbia un indispensabile laboratorio dove si cataloghi, si faccia diventare storia «liquida», cioè in memoria web, anche gli ultimi avvenimenti.

Le Contrade dovrebbero avere un ruolo fondamentale, sostenendo l’operazione, con un quasi quotidiano contributo di testimonianze filmiche, pensiamo solo alla raccolta delle voci dei più anziani, cosa che solo il Canale Civico Siena fece in parte nel passato. Quello che è certo è che non è più tempo di «vedremo in seguito»: si deve cominciare a pianificare qualcosa che non sia già vecchio in partenza, qualcosa che il tempo possa necessariamente trasformare ed evolvere, con un piano economico a crescere, cercando partner di prestigio, competenze di valore. Nessuno si può tirare più indietro e la città richiede che si operi con la massima trasparenza e con l’apporto delle parti in causa: è l’ora delle scelte.