L'orrore degli innocenti

Il direttore de La Nazione risponde ai lettori

Pierfrancesco De Robertis

Pierfrancesco De Robertis

Firenze, 23 agosto 2016 - Caro direttore, le dico subito che, quando ho appreso la notizia del baby-kamikaze al matrimonio curdo, ho stentato a crederci. Ora l’Isis si è messo ad arruolare bambini per trasformarli in bombe umane. Crudeltà che credevo impossibili alla mente umana e che invece purtroppo nel male sembra davvero non avere limiti.

Petra Lazzeri, Signa

Cara signora Lazzeri, sono d’accordo con lei. Al peggio non vi è fine, verrebbe da aggiungere. E quanto di peggio potrà sprigionare dalle menti inquinate dei signori del male? Impossibile dire se siamo arrivati all’apice dell’orrore perché – come qualcuno afferma – lo Stato Islamico avrebbe perso posizioni, seguaci e presìdi. Impossibile stabilire contromosse adeguate a una politica di attacco dell’Is imprevedibile nei tempi e nei luoghi. Abbiamo imparato, da europei, che questo terrorismo non conosce limiti. E dunque non esistono punti di riferimento per escludere, contenere, limitare la paura. Addirittura adesso dovremmo temere anche i bambini, innocenti per definizione. Innocenti carnefici, vittime a loro volta di quei maledetti guerrieri del fanatismo che non hanno scrupolo né dignità umana nel circuire delle creature per mandarle al massacro. Antitesi (bambini uguale vita e non morte) che non possiamo più accettare.