Incendi, battaglia di tutti

Il commento

Firenze, 25 luglio 2017 - Un bosco che brucia è una ferita inferta al paesaggio, alla forma del nostro territorio; un incendio doloso, qualunque ne siano la causa e le dimensioni, danneggia l’ambiente poiché altera l’equilibrio dinamico delle sue componenti. Queste sono le tragiche conseguenze degli eventi di questa estate su cui dobbiamo riflettere, oltre l’ impatto sociale provocato nel Paese dai disegni occulti della criminalità organizzata che la magistratura e le forze dell’ordine stanno accertando.

L’Italia dispone di una disciplina articolata per la previsione e la prevenzione del rischio e per la lotta attiva contro gli incendi boschivi che, sul piano penale, sono puniti con pene molto alte ed aggravate in base all’entità dei danni per l’ambiente o per le aree protette. La nuova legge sugli eco-reati ha ridisegnato in chiave moderna la tutela penale dell’ambiente introducendo i delitti di inquinamento e disastro ambientale per sanzionare ogni forma di squilibrio delle sue singole componenti - tra cui il suolo - fino all’irreversibile alterazione dell’equilibrio dell’ecosistema. Esistono dunque norme specifiche e mirate ma le maggiori difficoltà per contrastare sul nascere questo fenomeno derivano dalle ampissime ed imprevedibili modalità con cui può essere appiccato un incendio, dall’estensione delle aree bersaglio dei piromani e dalle condizioni climatiche particolarmente avverse.

Per stringere il cerchio della protezione delle aree boschive è necessario perfezionare in chiave specifica l’attività di pianificazione come dichiarato dal ministro dell’ambiente e favorire un coordinamento maggiore e sempre più evoluto tra i corpi coinvolti nell’azione sui territori, coinvolgendo di più e meglio le Regioni. Lo Stato non ha alcuna tolleranza per qualsiasi forma di speculazione criminale e ciò va ribadito senza mezzi termini. Per questo, oltre al divieto, già esistente, di mutare la destinazione del suolo incendiato, con un emendamento del governo al Dl per la crescita economica nel Mezzogiorno ( in Aula al Senato per la conversione in legge) si prevede la confisca, a favore del Comune, dell’area di cui l’autore dell’incendio è proprietario.

Per non trovarci mai più in questa spirale di emergenza occorre promuovere l’informazione ed investire in attività formative nelle scuole e nella società civile. Il contributo di tutti alla tutela dei boschi e delle montagne come parte di un patrimonio collettivo, espressione della cultura della Nazione, è una tappa necessaria per trasmettere al cittadino un moderno senso di legalità che va vissuto in termini di inclusione ed appartenenza.

*Cosimo Maria Ferri è sottosegretario ministero della giustizia