Francobolli ormai introvabili

Il direttore della "Nazione" risponde ai lettori

Pier Francesco De Robertis

Pier Francesco De Robertis

Firenze, 17 gennaio 2017 - Caro direttore, nei giorni scorsi avevo bisogno di un francobollo e come ho sempre fatto sono andato alla rivendita di sali e tabacchi vicino a casa, che da sempre vende anche valori bollati (come c’è scritto nell’insegna). Non li avevano. Ne ho girate tre, tutte la stessa risposta. alla fine sono andato alla posta. E’ giusto? Simone De Bon

Caro De Bon, la sua non è la prima lettera che ci arriva sull’argomento, segno evidente che il problema è sentito. Sicuramente i tabaccai avranno le loro buone ragioni, ma in effetti è difficile trovare francobolli dove eravamo abituati a trovarli, se non alle poste e dopo code fastidiose. Immagino che le motivazioni di questa situazione siano nel diminuito uso dei francobolli stessi, del fatto che quindi il guadagno per il tabaccaio sia minimo, unito peraltro al rischio che passi un tossico qualunque, faccia una rapinetta e si porti via quelli che sono pur sempre dei valori bollati che poi l’esercente deve risarcire. Ragioni validissime, che però non diminuiscono la scomodità di chi deve spedire una lettera. Sinceramente non so neppure che tipo di soluzione si possa attuare, se non un obbligo di «rifornimento» da parte dei tabaccai o dei commercianti che hanno la licenza.