Filma la moglie e le sue amanti. Marito a processo per i vizi hard

Lei lo lascia e lo denuncia. Nel computer anche file pedopornografici

L’indagine è stata condotta dalla polizia postale che ha passato  al setaccio i computer in possesso del 44enne

L’indagine è stata condotta dalla polizia postale che ha passato al setaccio i computer in possesso del 44enne

Firenze, 22 novembre 2016 - Quando la moglie ha scoperto che il marito filmava e fotografava i loro amplessi di nascosto, per lui sono iniziati i guai. Perché non solo è finita la loro relazione, ma dal computer sono spuntati altri vizi dell’uomo: quello di fotografare le sue amanti in momenti di intimità, spiare la posta elettronica della consorte e pure quello di collezionare immagini dal contenuto pedopornografico.

Per questo un 44enne fiorentino è a processo, davanti al tribunale di Firenze, con accuse piuttosto pesanti: violazione della privacy, accesso abusivo a sistema informatico protetto, detenzione di materiale pedopornografico.

La storia irrompe nel normale menage della coppia un paio di anni fa. Quando cioé la signora si accorge che nel computer del marito – dipendente di una nota fondazione pubblica cittadina – ci sono immagazzinati quintali di file ’hard’. Molti ritraggono lei, ripresa a sua insaputa nuda in bagno o mentre consuma rapporti sessuali con il coniuge. Ma in quel computer c’è molto di più. Innanzitutto la donna, 32 anni, in un colpo solo scopre anche di essere stata tradita con altre donne: le “prove” stanno sempre lì, in quella inequivocabile cartella, che custodisce filmati e foto del marito con altre partner. Frugando in quel computer, usato da tutta la famiglia (la coppia ha anche dei figli) spuntano anche altri file dal contenuto proibito, che la signora corre a denunciare alla polizia postale.

Contestualmente, si avviano anche le pratiche per la separazione. Ma nella sua querela la donna descrive anche un altro particolare agghiacciante. Nel cassettone della camera da letto ha infatti trovato una scatola di Halcion, un sonnifero. Che le fa accendere un altro campanello d’allarme. Alla polizia postale, infatti, la donna ha raccontato che in più di un’occasione si era svegliata all’improvviso mentre stava facendo l’amore con il marito, senza ricordarsi come fosse iniziato l’amplesso.

Dal computer, poi sequestrato, è stata ritrovata nella cronologia una ricerca denominata ’sonnifero molestie’.

Ieri, davanti al giudice, hanno testimoniato gli investigatori che hanno condotto le indagini. In aula erano presenti entrambi. Ma il processo è soltanto all’inizio.

ste.bro.