Calciopoli, idea-combine pure tra i Giovanissimi. Ma il tentativo fallisce: "Altra razza"

Le intercettazioni fra Giusti e un dirigente: "Con questi qui è un casino"

Violenza sul campo da calcio (Archivio)

Violenza sul campo da calcio (Archivio)

Firenze, 14 gennaio 2017 - Era venuto in mente di tentare di aggiustare anche le partite di un campionato di Giovanissimi regionali, ma si arrendono davanti alla “purezza” dei ragazzini. L’intercettazione da brividi è carpita nell’ambito dell’episodio di tentata frode, contestata sia dalla procura penale che da quella sportiva, al presidente della Sestese Filippo Giusti (in quel momento in carica) e al direttore sportivo della Sinalunghese, Bruno Mugnai. La telefonata è datata 4 aprile. Giusti chiama Mugnai perché ha bisogno del numero di telefono del calciatore del Foiano, Zacchei, per promettergli il premio a vincere contro la concorrente della Sestese, Chiusi, con cui il Foiano dovrà giocare di lì a poco. Il discorso prima s’articola sulla situazione del Foiano, poi scivola sui campionati giovanili.

MUGNAI dice che ha una situazione difficile con i suoi giovanissimi regionali (esistono le “retrocessioni” anche in questi campionati, le squadre ultime arrivate perdono il diritto a disputare il campionato più prestigioso) e chiede a Giusti quale sia la sua situazione con il Prato. Giusti risponde che sono cinque anni che gestisce il settore giovanile del Prato, ma Mugnai dice che la sua squadra è quint’ultima e a lui interessa «la situazione del Prato Nord». Giusti chiede con quali squadre deve «lottare» e Mugnai risponde: «Il Castello, la Sales, Prato Nord e la Capolona». Giusti constata con il dg della Sinalunghese che «a livello giovanile è un casino, non è facile» e Mugnai constata, riferito ai giovani calciatori, che «è tutta un’altra razza». Mugnai e Giusti, per la partita Foiano-Chiusi, sono indagati per frode sportiva dai pm Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli e pure «incolpati» dalla giustizia sportiva. Fortunatamente non è l’unico rigurgito di «purezza» che si legge nelle quasi 700 pagine dell’informativa della squadra mobile guidata da Francesco Nannucci. Un “no” al tentativo di combine tentato tra Aglianese e Firenze Ovest arriva anche dai calciatori della squadra di Brozzi. Questo è quello almeno che s’intuisce dalle triangolazioni di telefonate intercettate dalla Mobile pratese tra il Giusti della Sestese, il Giusti sponsor dell’Aglianese e il presidente dell’Ovest Piero Colzi.

SONO I PRIMI giorni di marzo: si sta per giocare la partita tra la capolista pistoiese e una delle squadre che può infastidire la sua cavalcata. Colzi è imbarazzatissimo dalla proposta ‘veicolata’ dal presidente della Sestese per conto dell’Aglianese prossima avversaria del Firenze Ovest e riferisce il fermo no dell’allenatore, Milanesi. Colzi: «Ieri ho avuto un incontro con lui..m’ha detto io non sono abituato Colzi, vengo da due sconfitte, poi perderò uguale.. ho parlato solo con l’allenatore sia ben chiaro, e lui m’ha detto, se a parte non gli serve dice.. io non gli ho parlato di soldi né di nulla perché a me non me ne frega un c. a dirtelo a te, e m’ha anche detto se poi a un certo momento vogliono far pari ma se proprio a far la merenda e me lo dicano prima, io credo un gli serva a una s. a loro il pari». Giusti: «No, ma te due chiacchiere con questa persona ce lo vuoi fare, Piero?». Colzi: «Io icchè gli racconto? E ci fo anche du’ chiacchiere.. ma capito.. Pippo te mi conosci bene». Alle insistenze di Giusti, Colzi avrebbe fatto arrivare il messaggio alla squadra. Ma al telefono gli riporta la reazione di «Dragomanni e quell’altro»: «Noi ce la si gioca, noi siamo gente seria». Giusti della Sestese riporta all’omonimo dell’Aglianese il fallimento del tentativo: «Non c’erano i soggetti giusti, sono tutti acqua e sapone».