"C’è l’emergenza psicologica. Subito il bonus per le visite"

I due parlamentari dem, Caterina Biti e Filippo Sensi, chiedono il provvedimento. Raccolta record di firme

Affidarsi a uno psicologo può aiutare a superare gli effetti collaterali della pandemia

Affidarsi a uno psicologo può aiutare a superare gli effetti collaterali della pandemia

Firenze, 18 gennaio 2022 - Dibattito politico e raccolta di firme (a valanga sulle piattaforme web). Il caso bonus psicologo, negato finora dal governo, quanto meno ha avuto il merito di accendere i riflettori, nel breve tempo sugli effetti psicologici nefasti della pandemia sui giovani e non solo (con bisogno moltiplicato di cure) e nel medio periodo su quanto c’è da fare ancora per un vero servizio pubblico efficiente per la salute mentale (tanto che il privato resta riferimento fondamentale).

Ci sono due parlamentari del Pd alla guida della battaglia per rendere concreto al più presto il bonus: la fiorentina Caterina Biti, senatrice e Filippo Sensi, deputato, eletto in Toscana. "Siamo riusciti ad animare una grande mobilitazione - sottolinea la senatrice Biti - le prospettive ora ci sono, confidiamo di inserire il bonus in uno dei prossimi provvedimenti". Probabilmente nel decreto ’Sostegni’. Intanto la battaglia continua: "Il bonus salute mentale è uno di quei provvedimenti che più che annunciati, andrebbero fatti. Tanta l’emergenza psicologica - l’altra faccia della crisi pandemica - che lo rende essenziale, prioritario" hanno scritto Biti e Sensi su Formiche.net.

«Si dice : eh, ma il bonus è temporaneo ed estemporaneo. In realtà la nostra proposta è sempre stata strutturale, con stanziamenti previsti a partire dal 2022, per dare continuità a un nuovo modo di intendere le politiche per la salute e quelle per la salute mentale, nello specifico. Se si vuole discutere di una proposta lo si faccia, si apra il dibattito, con consapevolezza e senza retropensieri" aggiungono i parlamentari dem. "Si dice: eh, ma i soldi non ci sono. Non è vero: i soldi c’erano, eccome. Ma non è il momento di fare polemiche o di rimbalzarsi le responsabilità. Stiamo alla apertura venuta dal ministro Speranza alla Camera su nostro sollecito. Ripartiamo da lì". Ora "non bisogna perdere più tempo a parlarne, ma farlo, renderlo strutturale, offrirlo come strumento capace di integrarsi nel progetto di ridisegno del nostro servizio sanitario". I parlamentari dem ricordano che alcune amministrazioni locali sono già scese in campo: Rimini e Milano e le Regioni Campania e Lazio. "Perché non possiamo farlo ovunque?". E in Toscana? E’ di ieri il grido d’allarme dell’Ordine degli psicologi ("In 15 anni le Asl hanno tagliato il 50 % degli psicologi"). La Regione è alle prese con un bilancio sanitario in piena crisi ma l’assessorato alla Salute è sensibile al problema: "Abbiamo un dialogo costante con l’Ordine degli psicologi e recepiamo l’appello". Non c’è nessun bonus regionale all’orizzonte "ma la salute mentale resta una priorità delle politiche sanitarie toscane".