Sos alberi: 17mila sorvegliati speciali. Ansia dopo il crollo di viale Corsica

La pianta caduta revisionata nel 2015: "Propensione al cedimento"

L’albero crollato in strada l’altra sera in viale Corsica: il traffico è stato interrotto, i vigili del fuoco hanno poi liberato la sede stradale

L’albero crollato in strada l’altra sera in viale Corsica: il traffico è stato interrotto, i vigili del fuoco hanno poi liberato la sede stradale

Firenze, 28 ottobre 2016 -   CI SONO quasi 17mila alberi, nella stessa categoria dell’ippocastano crollato durante il nubifragio di mercoledì sera in viale Corsica. Si tratta di piante che, secondo la catalogazione del Comune, si trovano in «Classe C», e cioè con «propensione al cedimento». Per questi alberi è prevista una verifica di stabilità ogni due anni. L’ultima, sull’esemplare crollato l’altra sera, era avvenuta il 7 febbraio dell’anno scorso.

Dalla scheda – ogni pianta sul territorio comunale ne ha una – emerge che al momento dell’ultimo controllo, l’ippocastano (il cui fusto ha un diametro di 47 centimetri) era stato definito di «buona vigoria» ed appariva esente da cavità o malattie.

Allora, perché è venuto giù? Secondo le prime ricostruzioni, si è trattato di un collasso imputabile a una carenza delle radici. Tale carenza sarebbe stata causata o almeno complicata dalla condizione e dal punto in cui era piantato l’ippocastano: la pavimentazione in pietra potrebbe aver fatto da impermeabile alle radici, diventate insufficienti rispetto alle dimensioni della pianta.

Ma si può parlare anche di pericolo scampato, considerato che l’ippocastano è caduto nel bel mezzo della sede stradale. La fortuna è stata che in quel momento non stava passando nessuno. E sempre il fato ha fatto sì che neppur una foglia finisse sui mezzi che pure erano parcheggiati nelle vicinanze.

Tuttavia, la polizia municipale ha chiuso il traffico sul viale e deviato la linea dell’Ataf. Il “23” sarebbe passato da viale Corsica di lì a poco. E’ stato un passante ad avvisare il conducente del bus che proveniva da via il Massaio.

Da sottolineare che in quel momento anche a Firenze era stata avvertita la scossa di terremoto, ma il crollo dell’ippocastano non ha niente a che vedere con il movimento sismico. Inevitabilmente, l’evento ha richiamato il dramma successo alle Cascine, quando per il distacco di un gigantesco ramo morirono schiacciate zia e nipotina.

Quel tragico episodio ha fatto scattare un’inchiesta della magistratura (ci sarà un processo alla cooperativa che aveva in gestione il controllo delle alberature) ma anche cambiato il “rapporto” tra la città e il suo verde.

Anche in occasione del nubifragio del primo agosto del 2015, ci fu un ramo killer: la vittima, un giovane pescatore pratese, fu colpito da un ramo che si era staccato a causa del forte vento.